Solidarietà per il migrante Abdoullai Sowe

Consiglio comunale con una scaletta di lavori condivisa dai capigruppo consiliari: affrontare cinque punti dell’ordine del giorno e i rimanenti, (approvazione verbali sedute precedenti, interrogazioni, approvazione regolamento Mercatino delle Pulci, Odg sullo stato di sofferenza dei piccoli azionisti BAPR e prosecuzione della convenzione di segretaria Modica – Acate) da discutere martedì 19 febbraio con seduta già fissata per le ore 19.00. Il civico consesso ha proceduto per l’ennesima volta a surrogare quattro componenti della minoranza dimissionati in tre commissioni consiliari; piena, ampia e unanime solidarietà al giovane senegalese Abdoullai Sowe che rischia l’espulsione dal nostro territorio e da quello italiano dopo essersi perfettamente integrato nella comunità modicana. Ne fanno testimonianza e appoggio il numeroso pubblico che ha assistito al dibattito e alla votazione dell’ordine del giorno, approvato con emendamento presentato dal consigliere Alessio Ruffino per i gruppi di maggioranza, presentato dai consiglieri Marcello Medica, Giovanni Spadaro e Filippo Aosta . Approvata, infine, a maggioranza la delibera relativa all’anticipazione di liquidità per il pagamento dei debiti, certi, liquidi ed esigibili, alla data del 31 dicembre 2018 così come indica una norma della Finanziaria 2018.

Presenti diciassette consiglieri la seduta del consiglio comunale si apre con una comunicazione del presidente Carmela Minioto secondo la quale un accordo tra i capigruppo ha deciso  di trattare cinque punti del’odg, mentre gli altri sono rinviati a martedì 19 febbraio p.v. alle ore 19.00.

Il consigliere Salvatore Poidomani plaude e ringrazia i consiglieri, l’amministrazione comunale per la presenza finalmente della televisione che riprende e trasmette le sedute del consiglio comunale, utile a sollecitare la partecipazione dei cittadini ai lavori del civico consesso. Necessario però pubblicizzare l’emissione delle sedute e attivare lo streaming.

Poi propone al presidente Minioto a invitate “Video Regione” a trasmettere le sedute sul canale digitale e di rimandarle in onda con emissione differita.

Il presidente Minioto s’impegna ad affrontare queste richieste.

Il consigliere Giorgio Civello da lettura di una nota secondo la quale il continuare a trattare l’argomento relativo alla surroga dei consiglieri è diventato un film visto e rivisto dal 10 luglio dello scorso anno a motivo delle continue dimissioni dei quattro consiglieri anche se valuta la proceduta legittima.

I cittadini però continuano a chiedersi fin quando durerà questo stato di cose atteso che non si fa il bene della città. Peraltro la consulenza e il supporto del segretario generale sono stati chiari e la PO di riferimento ha già affermato che le commissioni possono operare con quattro o cinque componenti. Valuta che non bisogna fare ostruzionismo o perdere del tempo e impegnarsi a mettere la parola fine a questo “squallido teatrino” da parte dei consiglieri di minoranza. Per chi valuta di non potere più rappresentare la città ha una sola soluzione: le dimissioni.

La consigliera Ivana Castello afferma che il consigliere Civello e gli altri non hanno inteso tante cose.

Ci si è dimessi e si continuerà a farlo fin quando la maggioranza o il sindaco non garantirà il rispetto della legge come nella fattispecie. Legge e regolamento del civico consesso stabiliscono che le commissioni devono rispecchiare la proporzionalità dei gruppi presenti nel consiglio.

Adottare questa sistema di votazione significa che la maggioranza stabilisce sia per questa sia per la minoranza: cioè fare parte di quella o di questa commissione.

Questo non è consentito e non è un teatrino. Si rappresentano gli elettori quando si rispetta la legge. Diversamente continueranno a dimettersi. L’assessorato regionale all’Autonomie Locali ha solo risposto al quesito posto, cioè a quello che indica il fatto che le commissioni possono operare anche in assenza dei membri di minoranza e non di già se queste fossero state elette seguendo la proporzionalità dei gruppi. Il quesito dunque è stato posto in modo errato.

Il consigliere Filippo Agosta ricorda che l’opposizione aveva chiesto al sindaco due posti per la minoranza nelle commissioni. Il primo cittadino ha detto di no.

Il capo dell’amministrazione si era impegnato a tenere in considerazione le proposte della minoranza e così invece non è mai stato.

Poi da lettura di una nota nella quale ricordando il numero dei consiglieri appartenenti ai gruppi, ribadisce che sulla base di norme dello statuto e del regolamento indica la suddivisione per gruppi dei membri nelle singole commissioni: ne risulta che i gruppi di maggioranza ne hanno di più rispetto a quelle indicate dallo statuto e dal regolamento e quindi non è stata rispettata la proporzionalità dei gruppi. Poi conclude dicendo che tutti gli atti sono illegittimi e quindi sono falsi per il mancato rispetto della proporzionalità.

Il consigliere Marcello Medica dice che è chiaro che non si da una bella immagine della città in quanto si continua sprecare tempo. Il muro contro muro non porta da nessuna parte e nasce anche dal fatto che il regolamento delle commissioni è superato visto che i consiglieri oggi sono ventiquattro e non più trenta.

La soluzione dunque è quella di cambiare il regolamento delle commissioni avendo a riferimento la nuova composizione del consiglio comunale; il presidente Minioto si faccia carico di questa esigenza.

Il consigliere Piero Covato propone che sarebbe logico investire il servizio ispettivo degli enti locali non fosse altro per capire attraverso il rilascio di un parere quale strada intraprendere.

A questo punto si va alla surroga dei consiglieri dimissionari in seno alla terza commissione (Salvatore Poidomani da surrogare).

Si passa alla votazione. Presenti e votanti quattordici consiglieri. Salvatore Poidomani sei voti. Otto sono le schede bianche.

È eletto a componente della terza commissione Salvatore Poidomani.

La surroga è approvata con tredici voti favorevoli e un astenuto.

La delibera è dotata d’immediata esecutività con tredici voti favorevoli e un astenuto.

Si passa alla surroga del consigliere dimissionario in seno alla quarta commissione (Ivana Castello).

Votanti e presenti quattordici consiglieri. Ottengono voti: Ivana Castello otto, sei le schede bianche.

Ivana Castello è eletta a componente della quarta commissione consiliare.

La surroga è votata con dodici voti favorevoli e due astenuti.

È votata l’immediata esecuzione dell’atto con dodici voti favorevoli e due astenuti.

Si passa alla surroga dei due consiglieri comunali dimissionari in seno alla quinta commissione (Agosta Filippo e Spadaro Giovanni).

Presenti e votanti quindici consiglieri. Ottengono voti: Agosta Filippo otto, Giovanni Spadaro otto, sette le schede  bianche.

Sono eletti Agosta Filippo e Giovanni Spadaro.

La surroga è votata a maggioranza con tredici voti favorevoli e due astenuti.

La delibera è dotata d’immediata esecutività con dodici voti favorevoli e due astenuti.

La consigliera Ivana Castello presenta in aula le dimissioni dalla quarta commissione.

Si affronta la discussione sull’0.d.g. a firma dei consiglieri Filippo Agosta, Marcello Medica,Giovanni Spadaro avente ad oggetto: “Caso del migrante Abdoullai Sowe a rischio espulsione”.

Illustra il documento il consigliere Filippo Agosta che contestualizza il caso sostenendo che la comunione delle persone e i destini di ognuno di sono in qualche modo legati.

Troppo spesso oggi questa realtà è negata e contraddistingue la notte della società in quanto si nega lo sviluppo della stessa società. La comprensione, la tolleranza e la solidarietà mettono al centro la persona umana, riconoscendone dignità e diritti e lo Stato comunale all’art. due evidenzia la centralità della persona favorendone la promozione, la multietnicità, la cultura multirazziale e la pace rispettandone la valorizzazione delle diverse culture e dell’eguaglianza dei cittadini.

Il caso e la storia di Abdoullai Sowe sono quelli che invece si negano rispetto ciò che andrebbe affermato.

Persona perfettamente integrata e al quale le nuove norme negano la permanenza nella nostra terra con il rischio serio di un’espulsione dall’Italia. Invita il sindaco a farsi carico di questa emergenza affinché questo non avvenga e non avvenga neanche in altri casi consimili. Il civico consesso da tutto il sostegno affinché Abdoullai Sowe rimanga in Italia e quindi a Modica. Invita il civico consesso ad esprimere la solidarietà per il caso in questione e dà tuta la disponibilità perché la questione venga risolta positivamente.

Poi invita il presidente del consiglio comunale a farsi promotore della volontà del consiglio comunale e ad inoltrare l’ordine del giorno al Ministro degli Interni, al Presidente della Commissione Affari Costituzionali al Senato, al Presidente della Commissione Affari Costituzionali alla Camera, al prefetto di Ragusa, al Questore di Ragusa e a tutta alla deputazione nazionale e regionale iblea.

Il presidente Minioto informa che alcuni consiglieri di maggioranza hanno presentato un emendamento che è illustrato dal consigliere Alessio Ruffino secondo il quale si evidenzia che il sindaco e i consiglieri di maggioranza si sono attivati con una lettera informando del caso il Presidente della Repubblica.

Il consigliere Marcello Medica valuta positivamente l’emendamento. Il Ministro Salvini è auspicabile che appena riceva l’ordine del giorno avrà l’occasione per modificare la legge.

A Modica e nel resto del Paese ci sono casi consimili. Il movimento Cinque Stelle è d’accordo in questa direzione affermando i principi previsti dalla Costituzione. Auspica il voto unanime al documento.

Il Sindaco esprime solidarietà e vicinanza al concittadino Sowe, visto che vive e lavora regolarmente in città. Abdoullai è vittima di una legge che non va incontro ai valori dell’accoglienza e della solidarietà.

Ringrazia il Questore con il quale ha tenuto una costante interlocuzione ricevendo ascolto.

Si tenga conto della realtà e si usino i mezzi e i canali a disposizione.

C’è un altro caso a Modica di un diciottenne che finite le scuole sarà costretto a rimpatriare. I casi nei prossimi mesi si moltiplicheranno e quindi bisognerà rimettere in discussione le regole attuali.

Tra i destinatari del documento oltre al Governo bisogna inserire il Presidente della Repubblica, tenuto conto che la pubblica opinione, che ringrazia, si sta mobilitando attorno a questo caso.

Si auspica l’emanazione di quei provvedimenti che possono cambiare le norme e le cose.

Si garantirà il massimo sostegno su questo e su altri casi simili quando è in pericolo l’accoglienza.

Il consigliere Tato Cavallino condivide l’ordine del giorno in quanto si tratta di una battaglia di civiltà verso chi ha deciso di vivere  lavorare in Italia e perfettamente integrati nella società in cui operano.

Spera che queste battaglie di civiltà possano mettere in moto quelle attività a favore di chi perde il posto di lavoro. Il consigliere Daniele Scapellato annuncia il voto favorevole del gruppo e auspica una soluzione positiva del caso. Il consigliere Giovanni Spadaro ripete il voto favorevole del gruppo nella speranza che questo caso trova una soluzione positiva.

Ai voti l’emendamento della maggioranza è votato all’unanimità. Ventuno i voti favorevoli.

L’ordine del giorno è votato all’unanimità con ventuno voti favorevoli.

Si passa al punto relativo all’ anticipazione di liquidità per il pagamento dei debiti di cui all’art. 1, commi 849 a 857, della L.N. 145 del 30 dicembre 2018 (legge di bilancio 2019).

L’Assessore al Bilancio Anna Maria Aiello illustra il punto sostenendo che le amministrazioni possano chiedere alla Cassa depositi e prestiti anticipazione di liquidità per il pagamento di debiti, certi, liquidi ed esigibili entro il 31 dicembre 2018.

Gli enti possono richiedere le anticipazioni con una procedura stabilita dal MEF. Erogata la somma entro il termine massimo quindici giorni dall’erogazione i debiti vanno pagati e la restituzione, sorte capitale e interessi, va fatta entro il 15 dicembre 2019.

I debiti devono essere presenti nella piattaforma del MEF. La proceduta va chiusa entro tre settimane e il tutto concludersi entro il dicembre 2019.

La giunta municipale ha già votato la delibera (n. 22 del 7 febbraio 2019) per una richiesta di anticipazione di due milioni di euro sulla scorta del limite massimo dei tre dodicesimi delle entrate accertate nell’anno 2017.

L’atto ha il corredo dei pareri favorevoli del collegio dei revisori dei conti e della commissione bilancio.

La consigliera Ivana Castello sostiene che la delibera di giunta è priva di alcune informazioni ai consiglieri comunali e quindi non può essere votata e quindi approvata.

La legge dice quanto è la massima anticipazione da richiedere sulla scorta dei primi tre capitoli delle entrate. Il comune avrebbe potuto richiedere quattordici milioni e ne richiede due e la legge esprime l’obbligatorietà della richiesta dell’anticipazione e la riduzione del 10 per cento dei debiti. Questo vuol dir visto che sono stati richiesti due milioni che il debito è di soli venti milioni? La richiesta deve fare riferimento al calcolo del debito complessivo, come dice la legge.  Il consiglio comunale prima di adottare questa delibera deve essere certo che deve ridotto del dieci per cento la massa dei debiti. Chiede se è stato fatto il calcolo della massa debitoria come dice la legge? I due milioni richiesti valgono il 10 per cento della massa debitoria?

Alla richiesta deve essere allegato l’elenco dei debiti con i corrispettivi creditori, un elenco dei debiti con le scadenze. Capire quali sono stati i criteri di scelta dei creditori rispetto a chi rimarrà fuori dall’elenco. Queste cose si devono sapere.

Il consigliere Marcello Medica esprime un plauso alla legge che consente ai comuni in difficoltà di avere una boccata di ossigeno. Dal momento in cui ci sarà l’erogazione i creditori vengano pagati con il principio della cronologia e quindi secondo le norme. Sono anticipazioni adeguate e utili e non affossare i bilanci dei Comuni

Il consigliere Filippo Agosta propone il rinvio del punto per quanto richiesto dalla consigliera Ivana Castello.

La richiesta di rinvio è respinta a maggioranza con sedici voti contrari, cinque favorevoli e un astenuto.

Il consigliere Tato Cavallino informa che in commissione si è visto l’elenco dei crediti con gli importi.

L’Assessore Anna Maria Aiello spiega come questo provvedimento previsto in finanziaria è un altro mondo rispetto al DL 35 (con discrezionalità dell’ente nella scelta dei creditori e un elenco consequenziale).

La norma inserita nella finanziaria attuale prevede una procedura ben precisa. Adesso non tutte le posizioni creditorie possono essere soddisfatte perché entro il 15 dicembre 2019 la somma va restituita alla Cassa Depositi e Prestiti con un tasso per sei mesi dello 0,69 per cento.

La richiesta dunque va fatta sulla disponibilità dell’ente e in questo non potrebbero essere richiesti quattordici milioni di euro. Sono stati censiti tutti i debiti che sono certificati. L’elenco cui si è fatto riferimento era una serie di numeri identificativi ma non ancora certificati e quindi nulla di ufficiale. Non si conosce ancora l’erogazione della Cassa; se sarà inferiore, rispetto ai due milioni richiesti, bisognerà rivedere la massa del debito.

Per quanto riguarda il dieci per cento che non rappresenta la massa debitoria.

Si è scritto nella delibera e si fa riferimento all’abbattimento su base annua del dieci per cento del debito con sanzioni previste dove questo non dovesse succedere. Va tenuto conto della possibilità dell’ente di restituire la somma concessa come anticipazione di liquidità.

La consigliera Ivana Castello replica che c’è bisogno di un elenco dei debiti da allegare alla richiesta così come indica il comma 853 dell’art uno della L. 145/2018. L’Assessore Aiello smentisce questa indicazione e la Castello ovviamente dichiara il suo disaccordo rispetto a quanto invece riporta la norma.

Riafferma che questa misura è una replica, la logica è uguale, del DL 35. Questi sono debiti dell’amministrazione Abbate visto che quelli pagati e certificati entro il 31 dicembre 2012 erano delle precedenti amministrazioni.

Il consigliere Filippo Agosta dichiara il suo disaccordo sul fatto che l’elenco del credito non debba essere noto. Poi ribadisce che il Comune, attese le condizioni economiche, sarà sottoposto a sanzione visto che l’abbattimento del dieci per cento su base annua non sarebbe possibile.

L’Assessore Anna Maria Aiello ribadisce che l’elenco c’è ed è lo stesso che è la condizione per avere l’anticipazione e si troverà nella piattaforma del MEF e sono crediti tutti  certificati. La domanda si fa sul sito del MEF e tutti gli atti previsti dalla procedura sulla richiesta di anticipazione vanno trasmessi telematicamente. L’Ente ha poi precisato che l’ente ha continuato pagare anche dopo il 2012 debiti del 2013 e anni in avanti contratti anche nel 2008. Smentisce la Castello quando dice che la legge non è stata rispettata. Tutto questo è falso.

Il sindaco, Ignazio Abbate, sottolinea che la delibera è precisa, tecnica e ingabbiata nelle procedure di legge. Rivendica che ogni anno l’amministrazione deve fare fronte a tre milioni e mezzo di euro. E sono debiti contratti con il DL 35 e in più quelli ci sono quelli sui mutui che questa amministrazione non ha mai contratto.

Tutte le misure che si compiono devono essere ponderate. Anche in questo caso bisogna verificare a possibilità da parte della Cassa di potere concedere l’anticipazione e che questa possa essere restituita entro il 15 dicembre 2019

Grande è la differenza con il DL 35 in cui la somma decisa è stata determinata dalla massa dei residui passivi.

Oggi si tratta di censire le aziende che hanno chiesto la certificazione del debito e che saranno inserite nella piattaforma. Gli atti messi in campo sono stati redatti sulla scorta di una consulenza diretta avuta con la dirigente della Cassa Depositi e Prestiti. Le somme che saranno richieste sono comprese di IVA al fine di fronteggiare tutto il debito, senza alcuna sorpresa contabile. Sulla procedura è stato seguito in modo preciso quanto richiesto dalla norma; diversamente il rischio è quello di non avere l’anticipazione di liquidità.

Il consigliere Tato Cavallino valuta che se la procedura non è stata corretta l’ente non avrà l’anticipazione, ma annuncia il voto favorevole perché la misura darà la possibilità di avere una boccata d’ossigeno per il Comune.

La consigliera Ivana Castello rileva che l’assessore Aiello non ha risposto sulla massa del debito; non è stato fornito l’elenco dei creditori, che non deve essere nascosto e poi non si conoscono i criteri con i quali sono stati scelti i creditori. Non si sa se il 10 per cento corrisponde ai due milioni di euro richiesti.

Quanto rilevato non consente alla minoranza di potere esprimere un voto sereno.

Il consigliere Filippo Agosta sottolinea che vanno fatte considerazioni politiche visto che bisogna determinare la quantità delle anticipazioni e così come si vede non è stato.

Il consigliere Giammarco Covato annuncia il voto favorevole atteso che la delibera non va posta in dubbio visto le motivazioni che l’hanno determinata. Valuta che l’atto è necessario e atteso per le finanze dell’ente.

Il consigliere Alessio Ruffino rileva che dal punto di vista della legittimità l’atto è completo e dichiara a nome del gruppo il voto favorevole.

Ai voti la delibera è approvata a maggioranza con diciassette voti favorevoli e tre astenuti.

La delibera è dotata dell’immeditata esecutività sedici voti favorevoli e tre astenuti.

La seduta è aggiornata a martedì 19 febbraio p.,v. alle ore 19.00.

 

L’Ufficio Stampa

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