Partecipate. Nasceranno altre due società. Salva l’occupazione. Risparmi per 300mila euro

Approvata all’unanimità la rinegoziazione dei mutui concessi dalla Cassa depositi e Prestiti. Previsto un risparmio di euro 157mila su base annua. Il tasso d’interesse passa da 5,120% allo 0,709%. A maggioranza approvato, con abbandono dall’aula al momento del voto dei consiglieri, Tato Cavallino, Filippo Agosta e Giovanni Spadaro,   il riassetto della società partecipata “Servizi per Modica” inteso come riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi di interesse generale inclusa la gestione delle reti e degli impianti funzionali ai servizi medesimi.

Secondo l’atto deliberativo si garantiranno la salvaguardia dei livelli occupazionali per 84 unità, un risparmio massimo su base annua di euro 300mila, e la fornitura di servizi pubblici e strumentali sotto il controllo diretto dell’ente. Accanto  alla “Servizi per Modica” saranno costituite la “Modica Acque e Depurazione s.r.l.” e la “Società Consortile Modica Servizi a.r.l.”

 

Presenti diciannove consiglieri il presidente del consiglio comunale Minioto introduce il punto relativo alla rinegoziazione dei mutui concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti in riferimento al Decreto MEF del 30 agosto 2019, n 81729, in esecuzione dei commi dal 961 a 964 dell’art. 1 della legge n.145/2018 (legge di bilancio 2019).

La giunta municipale con proprio atto del 21 ottobre scorso, n 274 aveva già approvato l’atto volto a beneficiare di una riduzione del tasso di interesse fisso dei mutui che sulla base del quale sono determinati i nuovi piani di ammortamento.

Nella fattispecie si tratta di rinegoziare ventisei mutui con rata semestrale attuale complessiva di euro 343.271,55 al tasso fisso del 5,120%.

La situazione post rinegoziazione risulta la seguente: tasso di interesse post pari allo 0.709 % con scadenza di rate semestrale pari a 264.568,75 euro.

La proposta è ritenuta economicamente conveniente attesa la sensibile riduzione del valore finanziario delle passività a carico dell’Ente pari a 157.405,60 euro. La rinegoziazione parte a far data dal 1 gennaio 2019.

L’argomento è illustrato dall’assessore al Bilancio, Annamaria Aiello.

Il consigliere Marcello Medica sostiene che la rinegoziazione consente di risparmiare una cifra sensibile; il provvedimento scaturisce da una decisione del governo nazionale ed esprime la sua soddisfazione considerato che qualche settimana fa aveva inviato una lettera di sollecito all’amministrazione comunale per concretizzare il provvedimento.

La delibera è approvata all’unanimità con diciannove voti favorevoli.

L’atto è corredato dall’immediata esecutiva con la stessa votazione.

Si passa al punto relativo al riassetto della società partecipata “Servizi per Modica s.r.l.” riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi di interesse generale inclusa la gestione delle reti e degli impianti funzionali a servizi medesimo.

Sul punto c’è un emendamento della POdi riferimento, dr.ssa Enza Di Rosa,  e corredato dal parere dei revisori dei conti e della commissione.

Il consigliere Filippo Agosta propone il rinvio del punto e si chiede se il presidente Minioto garantisce la tutela del consiglio e della città o quelli dell’amministrazione.

Tutto ciò perché ci sono interrogazioni, mozioni che arrivano in consiglio con grande ritardo, mentre questa delibera, così delicata e articolata, perviene con sollecitudine in consiglio con atti consegnati ventiquattro ore prima. E’ una necessità che dovrebbe coinvolgere tutti, compresi i lavoratori e i sindacati.

La presidente Minioto respinge l’opinione secondo la quale che non garantisce il consiglio comunale e aggiunge che peraltro l’atto è completo e giorno 6 novembre ci sarà un consiglio con le interrogazioni.

La consigliera Rita Floridia ribadisce che l’argomento è importante e c’è tutto il tempo per sviscerarlo e poterlo dibattere e quindi non è d’accordo al rinvio.

Il consigliere Tato Cavallino è d’accordo con la tesi del collega Agosta in quanto valuta che l’argomento è delicato e l’atto presenta un emendamento da parte di chi lo ha redatto.

Il punto non può essere studiato in ventiquattro ore.

Il consigliere Giovanni Covato sostiene che aprioristicamente non si può pensare ad un rinvio in quanto c’è l’occasione di avere ancora operativi i revisori dei conti che sono in scadenza. Bisogna prima valutare i contenuti e poi si decide insieme il da farsi.

Il consigliere Giovanni Spadaro ammette che non ha avuto il tempo per sviscerare bene l’argomento; atteso che non c’è un termine urgente ci sono tutte le ragioni per mettere in condizione l’opposizione di fare rilievi.

Il consigliere Marcello Medica crede che dal punto di vista regolamentare sia tutto a posto ma da quello dell’ opportunità non è così. D’accordo per un rinvio.

Il presidente Minioto mette ai voti la richiesta di rinvio che è bocciata con quindici voti contrati e quattro favorevoli.

L’argomento è illustrato dall’Assessore Annamaria Aiello che informa che il 16 ottobre scorso con deliberazione 271 l’amministrazione ha già approvato il punto che oggi è trattato dal civico consesso con ancora in vigore il collegio dei revisori dei conti.

Si tratta nei fatti di una riorganizzazione dei servizi pubblici che l’amministrazione fonisce alla collettività. Un atto che attua in applicazione di un progetto più largo che ha le sue refluenze nel piano di riequilibrio finanziario approvato in quanto si tratta di società partecipate.

La normativa si è evoluta e quindi tutto è stato riportato in un alveo più corretto.

Un aspetto d’impegno verso il progetto di risanamento dell’ente ma anche per un riassetto amministrativo in ossequio ai principi che regolano la materia.

Si devono realizzare determinate condizioni per concretizzare le nuove società dei servizi.

Un punto è quello di suddividere i servizi pubblici, quelli resi dall’amministrazione alla collettività, che siano essi di rilevanza economica o meno.

Accanto a questi ci sono i servizi strumentali che sono quelli che governano direttamente l’ente comune. Da ciò l’esigenza di un riassetto che produce un’economia importante per la politica di risanamento dell’ ente. Il Comune avrà un controllo sui servizi costante  attraverso la società con la distinzione tra quelli pubblici e quelli strumentali. Oltre all’economia che si va a realizzare c’è il principio dell’efficienza, efficacia ed economia dei servizi in termini di quantità e qualità di questi. Questi sono i principi base con i quali si orienta la scelta

Il collegio dei revisori ha dato un parere condizionato su  temi che sono prescritti dalla legge e quindi l’amministrazione li seguirà in modo pedissequo.

Una volta approvata la delibera scatterà un crono programma con la costituzione delle società e la convocazione dei sindacati per garantire il processo di attuazione delle nuove realtà.

La PO del settore Enza Di Rosa illustra l’emendamento che riguarda alcune precisazioni già inserite nelle proposte che lascia intatta la sostanza dell’atto.

La nuova normativa impone il controllo diretto dell’ente sulle società che comporta una riorganizzazione con il fine di un risparmio di gestione. Una società è a totale capitale dell’Ente che gestisce servizi pubblici  indispensabili; l’altra società si occuperà, al 90 per cento a partecipazione pubblica, dei servizi di natura strumentale; rimarrà solo un piccolo ramo della SPM al fine di riorganizzarsi per concludere alcuni percorsi gestionali.

Le società devono essere in grado di camminare con le proprie gambe e quindi devono produrre reddito con una gestione finanziaria autonoma. La  “ Modica Acque e Depurazione s.r.l.” e la “Società Consortile Modica Servizi a.r.l.” registreranno un risparmio dei costi.

Il revisore, Carmelo Polara, rileva che gli scopi che l’amministrazione si è posta in termini di gestione sono principalmente due: le due società esistenti hanno sette contratto di lavoro diversi, la srl nuova e la società consortile di nuovo conio. Alla cessione di ramo d’azienda deve applicarsi la regola che i dipendenti transitano con le stesse condizioni economiche possedute, nelle nuove società, tranne che si agisca per delega. Il contratto previsto prevede risparmi. L’altro punto si connette al DPR 633/72 (art. 10, comma 2) che regola l’esenzione dell’IVA.

Nella fattispecie il Consorzio può usufruire dell’esenzione dell’IVA con un risparmio massimo di 300mila euro su base annua. Un’altra osservazione presente nel parere è quello che il costo dell’erogazione idrica sia garantito al 100% dall’utenza. Il parere è favorevole ma condizionato visto che si parla di partecipate laddove molti comuni ne hanno fatto degli stipendifici.

Nel caso in specie abbiamo preteso  che l’atto sia inviato alla Corte dei Conti e all’ANAC nel momento in cui l’atto è approvato. Nel caso che si registrasse un parere negativo, questo  diventerebbe incidente nel giudizio del collegio.

Ma saranno i futuri revisori ad esprimere la loro posizione.

Il consigliere Marcello Medica valuta che l’emendamento apporta, contrariamente a quanto sostenuto dalla dr.ssa Di Rosa, delle variazioni sostanziali in quanto le società garantiscono servizi amministrativi. Il collegio dei revisori precisa che si tratta di atti amministrativi interni senza alcuna refluenza esterna. Auspica che le nuove società che si stanno costituenda producano qualità nei servizi ma soprattutto risparmi. Evidenzia che c’è l’esigenza di tutelare i livelli occupazionali, una maggiore efficienza nei servizi erogati e che la gestione sia fatta in house e quindi pubblica, valuta che sia una giusta direzione anche se non è in grado di esprimere in giudizio per il tempo limitato per studiare l’atto.

Il consigliere Filippo Agosta sostiene che il rispetto istituzionale dovuto ai revisori dei conti non è lo stesso che si è tenuto nei confronti dei consiglieri comunali, rappresentanti dei cittadini, e dell’opposizione in particolare, ai quali non è stata data la possibilità di approfondire gli argomenti.

Non è convinto dei risparmi che scaturirebbero dalla nascita di queste due nuove società. L’amministrazione avrebbe dovuto contrattare preventivamente la Corte dei Conti su questo tema atteso che il sindaco in audizione ha detto cose diverse rispetto alle posizioni di oggi.

Il parere dei revisori dei conti è fortemente condizionato e se qualcuna di queste condizioni non sarà soddisfatta cosa accadrebbe alla delibera e alla costituzione delle società?

Ci sono due condizioni che non possono essere soddisfatte dopo ma bensì prima in ordine alla convenienza  economica e all’opportunità di esternalizzare i servizi.

E’ questa una cosa che va verificata prima. Perché poi non parlare prima con i sindacati in ordine a quello che si intende fare e ciò come deterrente a non far alzare muri nella tutela dei lavoratori.

Alla fine ci sono condizioni che andrebbero verificate ante e non si può dare in questo modo il parere positivo. Ha il sospetto che la creazione delle due società costi di più con danni erariali e chiede l’invio dell’atto alla Corte dei Conti.

L’assessore Annamaria Aiello ribadisce che dopo che il consiglio approva l’atto viene inviato per informativa alla Corte dei Conti e all’Anac. Le scelte si fanno tutte in consiglio comunale e li vanno assunte le proprie responsabilità; non si possono mettere a repentaglio ottantaquattro posti di lavoro.

Il punto è una prerogativa del civico consesso che deve esprimersi e questo prima di parlare con i sindacati.

Ribadisce che ci sono tutte le condizioni per l’applicare alla società Consortile di risparmiare sull’IVA per circa 300mila euro su base annua. Ci saranno due tipi di contratti per le due società. L’obiettivo è la razionalizzazione e la riorganizzazione dei servizi per mantenere i livelli occupazioni e garantire i migliori servizi alla collettività.

Il collegio dei revisori informa che la delibera di giunta è già andata alla Corte dei Conti. Il parere si sottolinea è favorevole. Hanno poi compiuto una validazione sulla sostenibilità finanziaria della società dei servizi. L‘applicazione dei contratti produrrà le economie.

Il consigliere Tato Cavallino prende atto che l’assessore Aiello ha fatto riflessioni politiche e prende anche atto che il sindaco ha cambiato idea nel senso che una volta voleva liquidare la SPM e adesso si vuole preservare i posti di lavoro. Questa è una notizia bellissima. Rileva che nel passato quando si trattava di società si facevano incontro con la politica, i sindacati e i lavoratori; si usava il sistema della concertazione.

Di queste novità gli interessati non sanno niente. Per il resto d’accordo sul risparmio gestionale e la resa dei servizi. In commissione quando il punto è stato affrontato mancava la PO e il parere del collegio dei revisori dei conti. Poi quali saranno i criteri di scelte dell’amministratore unico delle società? Annuncia che non parteciperà alla votazione finale per i motivi espressi.

La consigliera Rita Floridia sottolinea che il 16 ottobre la delibera è stata approvata dalla giunta e quindi sarebbe stato opportuno per il consigliere informarsi; poi c’è stata la commissione dove l’assessore Aiello ha illustrato l’argomento. Quindi il rispetto sulla scorta di questo deve essere reciproco e si onora di votare un punto così importante.

Il consigliere Giovanni Spadaro precisa che nessuno all’opposizione vuole licenziare 84 lavoratori;

poi in una delle condizioni dei revisori si dice che per fare il risparmio con quest’atto bisogna applicare un certo tipo di contratto. Se i sindacati decidessero di non firmare l’accordo, cosa accadrebbe. La fretta di approvare l’atto non è un atteggiamento costruttivo. Valuta che se sarà approvato il punto ci saranno 800mila euro di costi in più per servizio idrico in capo ai cittadini.

Sarebbe stato necessario avere un parere preventivo della Corte dei Conti.

Il sindaco precisa che nel 2012 era stato deciso di mandare a casa ottantanove persone perché dai quattro milioni di euro del costo del lavoro si sarebbe passati a due milioni di euro come imponeva il piano di equilibrio.

L’amministrazione di oggi ha scelto di graduare il raggiungimento di questo obiettivo nel senso che si è scalato progressivamente.

Oggi ci sono trecento dipendenti a tempo indeterminato in meno nell’organico del comune e da 112 unità della SPM sono oggi ottantaquattro.

Il Comune nel proprio organico non ha più manovratori come dipendenti comunali.

Si deve sopperire a questo importante servizio che non ha un costo aggiuntivo per le casse dell’ente: i dipendenti sono sempre quelli. Non ci sarà un centesimo in più nel costo del servizio idrico una volta gestito dai dipendenti comunali e domani da quelli delle nuove società. Tra le assistenti degli scuolabus non c’è un dipendente comunale.

Oggi sono sedici più due necessari per garantire il servizio di trasporto scuolabus. Necessario fare scelte obbligate e diverse perché le condizioni di una volta sono cambiate. Sul 2020 invece di avere un orizzonte fatto di licenziamenti o di riduzione di orario c’è una prospettiva diversa con salari garantiti e ore certe.

A carico del bilancio comunale ci saranno solo il milione e novecento mila euro della spesa necessaria per il mantenimento del Consorzio che è al 100% dell’Ente.

Si tratta di un riordino di un servizio in cui il dipendente sa quello che deve fare in modo continuo e senza dedicarsi a mansioni diverse. Ci saranno dopo tutti i passaggi successivi atteso che ci sono nuove norme. Non ci sarà più l’esternalizzazione dei servizi in quanto l’ente ha una gestione pienamente controllata delle società. Saranno garantiti i posti di lavoro e i servizi che saranno resi.

Per la gestione delle società saranno nominati amministratori unici con il solo rimborso spese.

Questa maggioranza e quest’amministrazione si sono mosse nella direzione non solo di salvaguardare gli ottantaquattro lavoratori ma per mantenere tutti lo stesso compenso garantendo il piano di equilibrio. Aspettiamo poi il responso della Corte dei Conti e dell’Anac.

Il consigliere Filippo Agosta annuncia l’uscita dall’aula per le incomprensioni che si sono registrate con l’opposizione. Mel merito si concorda con la proposta ma non nel metodo no in quanto non si è stato messi nella condizioni di approfondire l’argomento.

Il consigliere Giorgio Belluardo annuncia di votare il punto in quanto si garantiscono i livelli occupazionali, i salari dei lavoratori e l’efficienza dei servizi. Qualcuno decide di uscire dall’aula senza assumersi la responsabilità di esprimere un voto. Questo è l’atteggiamento di una parte dell’opposizione.

Il consigliere Daniele Scapellato annuncia il voto favorevole in quanto non ha alcun dubbio sulla bontà della delibera e come gruppo sono orgogliosi delle scelte fatte dall’amministrazione.

Prima del voto escono dall’aula i consiglieri, Tato Cavallino, Giovanni Spadaro e Filippo Agosta.

È illustrato l’emendamento della PO Enza Di Rosa.

L’emendamento è votato a maggioranza con quattordici voti favorevoli e un astenuto.

La delibera è approvata a maggioranza con quattordici voti favorevoli e un astenuto.

L’atto è dotato d’immediata esecutività con la stessa votazione.

Il sindaco ringrazia il collegio dei revisori dei conti per l’opera svolta.

E’ stato per loro un momento di crescita professionale e umana. Si scusa per quelle volte che gli uffici non sono stati pronti a consegnare atti e sottolinea anche i momenti di confronto quando non si era d’accordo, ma questa è nelle regole della dialettica. Il loro compito è stato prezioso a garanzia della funzione e del ruolo svolto.

Il presidente del collegio Angelo Giallongo ricambia i ringraziamenti e valuta Modica una palestra importante per chi svolge il colpito di revisore anche se a volte è stata bersaglio di valutazioni politiche.

Esaurito l’ordine del giorno e dopo aver ringraziato il collegio ei revisori dei conti che hanno finito il loro mandato, la presidente Carmela Minioto scioglie la seduta.

 

L’Ufficio Stampa

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