Ritirata la mozione Medica

Approvati i verbali delle sedute precedenti, tre interrogazioni in question time, surrogata la consigliera Ivana Castello dalla quarta commissione consiliare (nuovamente dimessasi con dichiarazione in aula), e il consigliere Filippo Agosta dalla quinta commissione e confermato commissario.

Approvati all’unanimità anche alcuni emendamenti tecnici al regolamento per la disciplina del compostaggio domestico, ritirata dal consigliere Marcello Medica la mozione avente ad oggetto l’utilizzo, a fini scolastici, dei locali di Palazzo di Via Aldo Moro, ex sede del Tribunale di Modica.

Presenti tredici consiglieri i lavori d’aula, in seconda chiamata, si aprono con una comunicazione del consigliere Marcello Medica che chiede chiarimenti sulla riunione del comitato Pro Tribunale tenutasi nei giorni scorsi e invita a chi vi ha partecipato delle delucidazioni. La consigliera Ivana Castello che vi ha partecipato riferisce che è stato deciso di riaprire un contenzioso per riportare gli uffici giudiziari nella sede dell’ex Tribunale. Si è deciso di attivare il gruppo del Movimento cinque stelle per riportare al centro del dibattito questa discussione.

Si passa all’approvazione dei verbali delle sedute precedenti; verbali che sono approvati a maggioranza con undici favorevoli e due astenuti.

Inizia la question time. All’ordine del giorno dei lavoro quattro interrogazioni (due della consigliera Ivana Castello, una del consigliere Girolamo Carpentieri e l’ultima del consigliere Marcello Medica).

L’interrogazione della consigliera Ivana Castello è relativa al debito che Modica ha contratto con il Comune di Scicli per l’uso della discarica di San Biagio per il quale esiste un piano transattivo (pari ad €5.636.000,00) di rientro del debito con saldo, con scadenza di sette rate, al 30 giugno 2021.

Dopo un’articolata cronistoria sul debito e sulla sua gestione da parte del Comune di Modica. A oggi, secondo l’interrogante sulla quinta rata (30 giugno 2019) pare sia stato versato sui 709.000,00 un acconto di 400mila euro. A questa vicenda la consigliera Castello ne affianca un’altra di natura diversa.

Nel 2014 il Ministero dell’Interno invito il Distretto n° 45 di cui Modica è capofila a redigere progetti innovativi rivolti a minori entri tre anni e anziani over 65. A questo scopo fu decisa la realizzazione di due asili: uno a Modica e l’altro a Scicli.Com’è noto, sottolinea l’interrogante, il Comune capofila è destinatario, acquisitore e gestore delle somme che devono essere compatibili con il progetto inoltrato. Le somme per fare fronte ai lavori sono trasmesse a percentuali sulla scorta della rendicontazione sino al 100% del costo dell’impianto. Degli asili, a causa di una discrasia contabile l’asilo di Scicli è stato attivato due anni dopo quello di Modica.

A questo proposito l’interrogante chiede di sapere, quali sono gli importi definitivi di costo degli asili di Modica e Scicli; chiede al sindaco se ha mai comunicato al collega di Scicli dell’arrivo del prima tranche del 10 per cento di finanziamento, così come di altre rimesse e se sì ne chiede la copia della comunicazione. Altri quesiti sono posti al primo cittadino in ordine all’ integrazione delle somme necessarie per giungere al costo di entrambe le strutture. Secondo l’interrogante sembra che il Comune abbia compiuto alcuni versamenti di fondi per sopperire alle difficoltà del Comune di Scicli. Si chiede se c’è stata un’interlocuzione con il Comune di Scicli circa la necessità di effettuare i versamenti che sottintende la comunicazione dei fondi ministeriali giunta al Comune di capofila, chiedendo copia delle missive.

Secondo l’interrogante il Comune di Scicli non ha mai ricevuto alcuna notizia dell’arrivo dei trasferimenti ministeriali. Pare che il Comune di Modica abbia speso per un periodo di dieci mesi per fare funzionare l’asilo nido di Scicli una somma di 200mila euro per i costi di esercizio – chiede il capitolo, dove sono stati attinti- per i quali il sindaco ha chiesto di averne il rimborso. Secondo la consigliera Castello il sindaco non può disporre di somme del Comune di Modica per fare prestiti ad altri comuni peraltro non richiesti.

A fronte di ciò l’interrogante evidenzia che il personale dell’asilo nido sciclitano aspetta da sei mesi lo stipendio. Il sindaco di Scicli, Enzo Giannone, rimane trasecolato quando scopre di avere avuto un prestito non richiesto.

In ordine all’accordo transattivo per il debito per l’uso della discarica di San Biagio dove risulta inevasa la quinta rata ma si sostiene che l’Ente abbia versato una somma di anticipo di 400mila euro senza che il sindaco Giannone abbia avuto notizia del versamento della restante parte a saldo. Poiché si è giunti al settembre del 2020, la sesta rata è scaduta nel giugno scorso e chiede di sapere se è stata onorata.

E quindi su questa vicenda invita il sindaco Abbate, sulla scorta di una documentazione, a chiarire la situazione e a sciogliere i dubbi posti.

La replica è dell’assessore al Bilancio, Annamaria Aiello, la quale sostiene che in merito all’attività del progetto asilo nido di Scicli – Modica. Si tratta di un elaborato molto complesso che si connette ai progetti PAC (Distretto socio sanitario n° 45 con Modica Comune capofila) che risale all’anno 2015 e che ha visto una realizzazione, parziale tra il 2018 e il 2019. I due comuni non sono andati in sintonia perché il Comune di Modica ha avuto un progetto pronto da depositare al Ministero, il Comune di Scicli ha registrato dei ritardi in questo senso. Il progetto però è unico e il Ministero con una nota del 20 gennaio 2020. Il progetto nel suo complesso è pari a 1.687.855,53 di euro; risorse che sono destinate alla struttura di Scicli per 367.484,22 di euro mentre quelle destinate all’asilo nido Modica sono di 314.028,37 .Si tratta di un progetto pilota, tra i primi in Italia. Un altro importo di 809.867,94 di euro è destinato alla struttura dell’asilo nido di Modica; per servizi buoni voucher a beneficio di Scicli sono dell’ordine di 116.160,00 euro e sono stati realizzati investimenti a favore del Comune di Modica per 80.215,00 euro. Con una nota del 13 agosto scorso il Ministero degli Interni sono stati rimodulati i termini di completamento del progetto prevedendo al 30 giugno 2021 il completamento dell’erogazione dei servizi al 31 dicembre 2021 il completamento dell’attività di controllo e di rendicontazione di primo livello e ancora al 30 giugno 2022 il completamento delle operazioni di chiusura del programma. Sul progetto si sono registrati dei contributi a step che sono soggetti a rendicontazione e quindi sia il Comune di Modica sia quello di Scicli devono operare delle anticipazioni di spesa che vanno rendicontate al Ministero e una volta verificate c’è il trasferimento delle somme a giustificazione delle spese effettuate. Per l’esattezza il Comune di Scicli ha accreditato al Comune di Modica in data 1 settembre scorso la somma di 40.636,97 euro che dovrebbe rappresentare il primo dieci per cento in quanto l’ente sciclitano non aveva versato ancora nessuna quota

Questo è quello che ha da dire l’Assessore Aiello. Non può ovviamente precisare quanto sostenuto dal segretario generale. Per quanto concerne poi la posizione del Comune di Modica per l’accordo transattivo del 2015, che ha registrato una certa puntualità di pagamento iniziale e in qualche anno si è registrato qualche ritardo, il piano di transazione si sta portando avanti entro i termini stabiliti con il pagamento delle quote stabilite.

L’interrogante si dichiara soddisfatta in parte. Su tanti altri quesiti non ha avuto risposta. Il Comune non ha pagato la rata di transazione perché il Comune di Modica ha fatto delle compensazioni sui servizi a favore del Comune di Scicli per l’asilo nido, anticipando delle somme. Si riserva di ridiscutere l’interrogazione o con il sindaco e alla presenza del segretario generale. Su questo si dichiara insoddisfatta. Si riserva di riprestare l’interrogazione.

La seconda interrogazione, sempre della consigliera Ivana Castello verte sulla possibilità concessa dallo Stato di poter accedere all’anticipazione di cassa (art 116 del DL n° 34/20) per i debiti da saldare entro il 31 dicembre 2019. Il tutto a motivo delle ricadute negative della pandemia da Corona virus che ha colpito l’Italia.

Rispetto all’atto di giunta di riferimento (la n° 99 del 21 maggio 2020) l’interrogante chiede che le si fornisca l’elenco completo dei debiti che si intendono coprire, con l’indicazione dell’importo e delle date di accensione e di scadenza.

Infine chiede quale effetto produrrà la contrazione di nuovi debiti (il pagamento alla Cassa Depositi e Prestiti delle somme concesse deve avvenire alla scadenza di trent’anni) sul piano di equilibrio del Comune di Modica.

L’Assessore Aiello informa che in merito all’anticipazione di liquidità la richiesta dell’interrogante è piuttosto datata (22 maggio scorso) atteso che in questi giorni si stanno chiudendo tutte le operazioni che sono state complesse e particolari, L’assessore precisa che l’anticipazione di liquidità non c’entra niente con il Corona virus che si è registrato nel 2020 e l’anticipazione si ferma al 31 dicembre del 2019. Specifica che le anticipazioni di liquidità nascono con il decreto rilancio (DL 34 del 2020) che all’art 116 è proposta l’anticipazione di liquidità che non favorisce l’ente, che ha un debito da coprire, ma che si sposta dai fornitori ad un soggetto esterno che è la Cassa Depositi e Prestiti. E’ dunque un aiuto per l’economia del Paese, a favore delle imprese che dal febbraio scorso non hanno prodotto reddito e guadagni e quindi hanno mancanza di liquidità. Lo Stato è intervenuto mettendo in circolo un’ingente somma di liquidità. L’anticipazione richiesta si basa esclusivamente su una procedura tecnica imposta dal Ministero. Le fatture oggetto di anticipazione di liquidità sono state trasmesse all’interrogante con un PDF della segreteria generale. Tutto quello che era possibile anticipare ai fornitori dell’ente è nella piattaforma MEF che si genera attraverso le fatturazioni elettroniche, e solo le fatture presenti nella piattaforma possono essere liquidate. I tempi sono stati molto ristretti, le difficoltà enormi, perché la piattaforma nata nel 2015 soffre di qualche problema. Per quanto riguarda l’importo richiesto e poi riconosciuto è di 43.914.000,00 di euro che è stata riconosciuta che comprende una quota imponibile e una quota IVA che va a beneficio dello Stato.

Per il Piano di riequilibrio il risanamento dell’ente deve tenere conto di queste somme: sono risorse previste dallo Stato anche ai Comuni in procedura d riequilibrio o addirittura in dissesto e quindi il risanamento dell’ente dovrà tenerne conto. Appena sarà fatta la rendicontazione saranno rideterminati gli importi annuali sia per gli interessi sia per la sorte capitale. Il tasso di interesse è dell’1,226 per cento percento e quindi ampiamente conveniente rispetto a quello applicato dalla tesoreria comunale.

L’interrogante rileva che l’ente invece di risanare ricrea debiti. Per i debiti sino al 31 dicembre 2012 l’ente ha ricevuto 64 milioni di euro, poi in parte restituiti e oggi contrae un altro debito di 44 milioni di euro quindi significa che l’ente crea ulteriori debiti. Debiti che non riguardano solo l’emergenza Covid visto che si sono pagati debiti che sono stati contratti dal 2013 al 2019. Questo è indicativo che l’ente ha prodotto debiti. Poi gli è stato fornito un elenco di fatture, peraltro illeggibili, quando invece era necessario avere un documento con il nome del creditore, la data in cui è stato contratto il debito.

Dichiara la sua insoddisfazione per la risposta dell’assessore.

L’assessore Aiello puntualizza ancora che si esaminano i rendiconti di ogni anno l’Ente Comune paga più residui che competenze. Il pagamento sono relativi alle riscossioni. I debiti che il comune aveva nel momento in cui ha richiesto l’anticipazione di liquidità del DL 35 del 2013 non erano solo i 65 milioni di euro, ma vi erano debiti di gran lunga superiori che nel tempo si sono presentati per procedure esecutive, slittando il pagamento in avanti inficiando la gestione corrente. A quel tempo non c’era la piattaforma MEF e i debiti si riferivano al 31 dicembre 2012.

Non si discute l’interrogazione del consigliere Girolamo Carpentieri in quanto assente dall’aula e quindi decade.

La terza interrogazione è del consigliere Marcello Medica e riguarda le problematiche connesse alle condizioni dell’area esterna adiacente al cimitero cittadino.

L’interrogante rileva che da anni ci sono cantieri aperti nell’area esterna del cimitero che riguardano la realizzazione di opere come strade, aiuole, parcheggi che determinano condizioni di vivibilità precarie per privati cittadini e quegli operatori dediti alla vendita dei fiori.

Si chiede di sapere quando si procederà ad asfaltare la strada adiacente al cimitero e di collegamento con la zona della collina dell’Itria e successivamente l’intera area adibita a parcheggio, per porre fine ai disagi patiti dalla cittadinanza e conoscere la tempistica e il cronoprogramma di tutti i lavori ancora da eseguire nell’intera adiacente al cimitero cittadino.

Replica l’assessore Pietro Lorefice sostenendo che l’amministrazione aveva dato incarico al RUP del cimitero, ing Puccio Patti, per eliminare il problema sia del parcheggio e sulla strada e si sono registrati problemi. Uno di ordine tecnico e l’altro con la soprintendenza che ha intimato la ditta esecutrice dei lavori a non stendere asfalto ma altro materiale e quindi questo ha determinato ritardi con il cronoprogramma. La ditta dovrà asfaltare quella d’ingresso al cimitero e fino ai parcheggi, così com’era prima e questo risolve il problema della polvere. Altro tipo di copertura stradale sarà fatto per le aree di vendita. Valuta entro gennaio prossimo che le opere possono essere completate. Per le altre opere da effettuarsi all’interno dei parcheggi sono previste riunioni con la ditta e la soprintenda per verificare come affrontare questo problema.

L’interrogante si dichiara in parte soddisfatto. Se la strada si può asfaltare visto che prima era così perché non si fa subito? Poi si chiede del come mai non ci sono i pareri della soprintendenza su opere che sono state già iniziate?

Si passa alla surroga del consigliere dimissionario in seno alla quarta commissione consiliare permanente, Ivana Castello.

Votanti tredici consiglieri. Ottengono voti: Ivana Castello sei voti, Covato Piero un voto, Lucia Ingarao un voto, le schede bianche sono cinque.

Ivana Castello è eletta a componente della quarta commissione consiliare.

La delibera di surroga è approvata con dodici voti  favorevoli e un astenuto.

È votata l’immediata esecuzione dell’atto con dodici voti favorevoli e un astenuto.

La consigliera Ivana Castello si dimette da componente la quarta commissione.

Si passa alla surroga del consigliere dimissionario in seno alla quinta commissione consiliare permanente Filippo Agosta.

Votanti tredici consiglieri. Ottengono voti: Filippo Agosta cinque voti, Piero Covato e Lucia Ingarao un voto,  le schede bianche sono cinque e una  nulla.

Filippo Agosta è eletto a componente della quinta commissione consiliare.

La delibera di surroga è approvata con dodici voti  favorevoli e un astenuto.

È votata l’immediata esecuzione dell’atto con dodici voti favorevoli e un astenuto.

Si affronta il punto relativo al regolamento per la disciplina del compostaggio domestico: modifica e conferma deliberazione n 101 del 29 ottobre 2018.

Relazione la PO del settore Enza Di Rosa rileva che dopo l’approvazione del punto la prima e la quarta commissione hanno avanzato degli emendamenti di ordine tecnico e alcuni per errori materiali di trascrizione nella delibera e ora sottoposti a rettifica.

L’assessore Pietro Lorefice informa che il compostaggio domestico funziona bene. Annuncia che saranno poste in essere delle agevolazioni per quanti hanno preso la compostiera nel corso dell’anno. Le agevolazioni scatteranno dal mese successivo da quando la compostiera sarà consegnata. Per questo scopo sarà fatta una delibera ad hoc. Agevolare il compostaggio domestico avrà un effetto benefico in quanto ha refluenze sulla diminuzione del trasferimento dei rifiuti in discarica, 67 tonnellate a settimana e il resto fuori provincia, che è un limite al conferimento di umido nella discarica.

La delibera è approvata con quattordici voti favorevoli e quindi all’unanimità dei presenti.

Il consigliere Marcello Medica annuncia il ritiro della mozione avente ad oggetto l’utilizzo, a fini scolastici, dei locali di Palazzo di Via Aldo Moro, ex sede del Tribunale di Modica a motivo dei provvedimenti relativi ad interventi di edilizia scolastica in relazione all’emergenza da Covid – 19 fino al 31 dicembre 2020.

La mozione non è presentata perché sull’argomento il sindaco audito nella prima e nella quarta commissione congiunte ha informato sulle novità in materia ovvero che nella riapertura delle scuole sarà garantita la sicurezza degli alunni e degli insegnanti soprattutto nelle scuole comunali.

Sottolinea che  un altro motivo per ritira il punto è l’ipotesi scandalosa di acquisire  da parte del Comune di ragusa un immobile per ventiquattro milioni di euro (15 per l’acquisto e nove per la ristrutturazione) per destinarlo e sede del Tribunale mentre quello modernissimo di Modica rimane inutilizzato. Annuncia che si sta attivando per incontrare il Ministro di Giustizia, Buonafede, per avere una decisione definita sull’uso dei locali dell’ex Tribunale secondo un’ipotesi che riguarda l’utilizzo a Tribunale, o come distaccamento del Tribunale di Ragusa o se nessuna delle due ipotesi sarà praticabile sarà l’ente Comune attraverso il consiglio comunale a deciderne le sorti.

Si riserva di ripresentare successivamente la mozione.

Esaurito l’ordine del giorno il Presidente Minioto scioglie la seduta.

 

L’Ufficio Stampa

 

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE