La ripresa e l’emissione televisiva della seduta a carico delle minoranze e del presidente Garaffa

Approvati a maggioranza due documenti finanziari con le relative delibere rese immediatamente esecutive.

Si tratta del piano di valorizzazione del patrimonio del comune per l’anno 2017 comprensivo dell’elenco degli immobili e l’adozione del D.U.P.*, ( Documento Unico di Programmazione) che sostituisce la Relazione Previsionale e Programmatica e rappresenta lo strumento che permette la guida strategica ed operativa dell’ente. Il DUP deve essere redatto e approvato prima del Bilancio perché ne detta le linee guida, e lo schema di Bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2017/2019 e relativi allegati.

La prima parte della seduta è stata caratterizzata da un dibattito fuori programma avente a oggetto la presenza di due emittenti televisive convocate dal presidente Garaffa a riprendere e a diffondere la seduta di sessione di bilancio. Una nota a firma congiunta della PO del primo settore e del segretario generale ricordava al presidente Garaffa che nessuna procedura era stata attivata e quindi alcuna copertura di spesa avrebbe potuto coprire il servizio reso dalle emittenti che di cui avrebbe risposto il committente con proprie risorse. In effetti così è stato. Il presidente Garaffa e i gruppi di minoranza si sono tassati per pagare le prestazioni offerte dalle due emittenti.

Dopo l’approvazione dei punti la seduta del consiglio, esaurito l’ordine del giorno, è stata  sciolta.

Venticinque consiglieri presenti la seduta si apre con una comunicazione del presidente Garaffa che annuncia la presenza in aula di due emittenti televisive per la ripresa e l’emissione della seduta consiliare (Video Regione con la diretta e Canale 74 in differita domani alle 21.00) attesa l’importanza dei punti che saranno affrontati.

Le televisioni sono presenti grazie alla minoranza e del presidente del consiglio comunale che penseranno a coprire le spese del servizio reso.

Informa di avere ricevuto una nota a firma congiunta della PO del primo settore, Di Giacomo, e del segretario generale, Bella, nella quale si specifica che l’ente non poteva caricarsi l’onere finanziario in assenza di una procedura amministrativa e in assenza di gara d’appalto e quindi l’attività è a carico di chi ha convocato le emittenti.

Annuncia una nuova convocazione del consiglio comunale per martedì 12 settembre.

Il consigliere Giorgio Falco in riferimento alla ripresa televisiva dei lavori del consiglio comunale ricorda al presidente del consiglio comunale che le somme per la gara di appalto sono state inserite in bilancio di previsione e quindi chiede lumi sulla presenza addirittura di due emittenti puntualizzando di non  avere nulla in contrario con la ripresa e l’emissione della seduta.

Il presidente Garaffa ammette che solo dopo l’approvazione del bilancio si sarebbe potuta fare la gara di appalto ed essendoci la necessità di garantire trasparenza e informazione a un dibattito sul bilancio e si è pensato di anticipare il servizio.

Il consigliere Giorgio Falco chiede chiarimenti al segretario generale sulla legittimità della presenza delle televisioni in assenza di una procedura regolare.

Il segretario generale, Bella, legge la nota inviata al presidente del consiglio comunale in cui rileva la necessità di attivare un atto amministrativo, in quanto gestionale, del servizio di ripresa televisiva del consiglio, oggi non possibile in quanto la spesa al momento non è coperta nel bilancio. L’iter non è dunque regolare, non entrando nel merito del servizio e sulla sua utilità e necessità.

In assenza di copertura finanziaria l’attività sarà a carico dei consiglieri che hanno attivato il servizio di ripresa e del presidente del consiglio comunale. Il segretario generale non è stato coinvolto in questa questione.

Il consigliere Giorgio Falco ribadisce che il segretario generale è chiaro e quindi la presenza delle due emittenti è  illecita per cui si invitano alle emittenti a lasciare l’aula.

Il consigliere comunale Vito D’Antona afferma che si aspettava che l’amministrazione chiedesse scusa alla città atteso il ritardo con cui il bilancio è approdato in aula e invece paradossalmente si spreca del tempo su queste questioni. Vuole capire dal punto di vista amministrativo e penale quali norme sono state violate. E’ d’accordo con la posizione del segretario generale e ricorda che le stesse procedure dovevano essere seguite per gli incroci, il consolidamento di muri ed evitare gli interventi del Genio Civile che ha denunciato le procedure seguite.

La presenza delle televisioni è il frutto di un’iniziativa della minoranza e del presidente Garaffa che hanno deciso di garantire a beneficio dei cittadini la visione di una seduta del consiglio dedicata al bilancio e quindi il costo è carico dei consiglieri di minoranza e dello stesso presidente Garaffa.

Il consigliere Peppe Stracquadanio valuta bizzarra questa discussione e invita a non perdere tempo su questa questione.

Il consigliere Andrea Caruso desidera sapere dal consigliere Falco se la presenza delle emittenti può inficiare la seduta.

Il consigliere Piero Covato non si dichiara contrario alla presenza delle emittenti, ma ci si trova di fronte ad una procedura anomala. Quando il committente chiede la presenza delle tv intende avere una parte preponderante e invita il segretario generale ad inviare la nota destinata al Presidente del Consiglio comunale alla Procura delle Repubblica di Ragusa e alla Procura della Corte dei Conti per valutare l’integrazione di reati penali o danni erariali.

Il presidente Garaffa ripete che non c’è alcuna procedura attivata e valuta grave la valutazione sulla preponderanza del committente.

Il consigliere Carmelo Cerruto evidenzia che qualcuno deve chiarire, sulla scorta delle dichiarazioni del consigliere Falco, se la seduta è legittima o meno.

Il consigliere Vito D’Antona ripete che mai si è sognato di attivare la Procura della Repubblica in quanto i reati penali sono personali e stasera si è aperta una nuova strada, ovvero il ricorso all’organo inquirente per accertare reati penali in consiglio comunale. La questione è semplice: i consiglieri di minoranza si sono fatti carico delle spese per la ripresa del consiglio comunale, quindi registrando l’attività politica amministrativa di maggioranza e minoranza, a beneficio della trasparenza per i cittadini. Quindi dà lettura della nota inviata dal responsabile PO e del segretario generale Bella.

Il segretario generale Bella valuta che la seduta è legittima in quanto la questione è su un piano diverso rispetto all’attivazione di un servizio e quindi gli atti non possono essere inficiati dalla presenza delle emittenti in aula.

Il consigliere Luigi Giarratana rileva che nella nota in questione la scelta dell’attivazione del servizio deve essere condivisa da tutti i consiglieri e quindi dal consiglio nella sua interezza.

Il consigliere Carmelo Cerruto evidenzia che la seduta, a norma di regolamento, può essere sospesa per un motivo sussistente per chi chiede la sospensione e ci si assume la responsabilità della proposta e si discuta il bilancio un’altra sera.

L’Assessore Rita Floridia riferisce che in commissione si è discusso che la scelta doveva essere fatta compulsando anche i consiglieri di maggioranza in quanto l’attivazione del servizio è un atto gestionale.

La consigliera Carmela Minioto valuta che bisogna andare avanti e ognuna si assuma la propria responsabilità. Informa che i consiglieri di maggioranza hanno ricevuto una pec con la quale si informava che tutto era stato deciso.

Chiuso il dibattito il presidente Garaffa introduce il punto relativo alla delibera sul piano di valorizzazione e di alienazione del patrimonio del Comune Anno 2017 e l’approvazione dell’elenco degli immobili.

Espone brevemente sul punto il vice sindaco, Giorgio Linguanti, rilevando che rispetto al piano precedente non ci sono variazioni. Nel 2016 si tentò di vendere un immobile, un’operazione che non andò a buon fine.

Il consigliere Carmelo Cerruto chiede se rispetto alla stima dello scorso anno su questi immobili ci siano delle valutazioni diverse e quindi se si è in presenza di correzioni e se il loro valore è quello di mercato.

La Po dei Lavori Pubblici, Puccio Patti, rileva che la valutazione non ha subito modifiche nel senso che i prezzi sono stati abbassati nel senso che il valore dell’immobile è stato proporzionato al tentativo di vendita degli stessi.

Il consigliere Carmelo Cerruto stima che la valutazione di mercato non è congrua perché gli immobili non sono stati venduti. Se si mantengono i prezzi come quelli dello scorso anno si evita una scelta politica dell’amministrazione che dovrebbe integrare con altri introiti la mancata vendita degli immobili. Si prende atto di questo e invita l’amministrazione a fare una scelta: o vendere o garantire la copertura con altri introiti.

Il consigliere Andrea Caruso valuta l’atto solo formale in quanto propedeutico all’adozione del bilancio visto che non è cambiato nulla rispetto l’atto precedente.

L’assessore Pietro Lorefice non vede il motivo per il quale si devono svendere gli immobili comunali.

Il consigliere Giovanni Scucces evidenzia che questo è l’ultimo piano di alienazione d’immobili di quest’amministrazione che in quattro anni, rispetto agli impegni assunti in campagna elettorale, non è riuscita a venderne uno. Questo è la cifra politica di quest’amministrazione.

Annuncia il voto contrario al punto.

L’Assessore Pietro Lorefice ricorda che dall’elenco manca la scuola di Santa Marta la cui vendita è stata bloccata da quest’amministrazione.

Ai voti la delibera è approvata a maggioranza con dodici voti a favore e sette contrari.

L’atto è dotato dell’immediata esecuzione con un voto a maggioranza: quindici favorevoli, sette contrari e due astenuti.

Si passa alla discussione sullo schema di bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2017/2019 e relativi allegati.

Il riepilogo generale delle entrate per titoli è di € 262.940.563,90, mentre il riepilogo generale delle spese per titoli è di € 221.468.842,47 con un saldo attivo di cassa pari a € 41.471.721,43.

Relaziona il sindaco sull’argomento sostenendo che il bilancio di previsione 2017 garantisce i servizi e gli accantonamenti. Tutto questo avviene nel contesto di una politica di recupero dell’eluzione fiscale e senza alcun aumento della tassazione in questi quattro anni di amministrazione al fine di non appesantire il bilancio delle famiglie.

La spesa è stata limitata ai servizi essenziali a favore delle famiglie, delle manutenzioni, della scuola e dei servizi sociali.

I primi tre capitoli di bilancio nella parte entrate (trasferimenti correnti, entrate extra tributarie ed entrate in conto capitale) prevedono 71.328,724 di euro e le uscite correnti nel titolo 1° dell’ordine di 65.166.789,21 euro. Di queste euro 33.277.125,63 per spese obbligatorie, per acquisto di beni e servizi per euro 23.758.339,82 e euro 6.953.168,76 per trasferimenti correnti.

Per quanto riguarda il titolo II°, spese in conto capitale, queste sono dell’ordine di euro 18.210.270,28 di cui per spese e investimenti euro 11.805.353,40 e per altre spese in conto capitale per euro 6.327.416,88.

Le entrate coprono le spese obbligatorie previste nel piano di equilibrio, debiti fuori bilancio, partecipate e gli accantonamenti e la copertura del disavanzo.

Prevista anche la lotta all’evasione che riguarda la riscossione e per questa ragione è stato messo da parte dodici milioni di euro come fondo di accantonamento.

Il bilancio cerca di dare i servizi alla città, che sono servizi necessari alla collettività: servizi sociali, scuola, trasporto, manutenzione. Sono poi previste le agevolazioni per i redditi sino a ventimila euro. L’asilo comunale potrà beneficiare di rette (dieci euro per le famiglie con reddito sino a venti mila euro, per gli altri una retta di 20 euro) che sono irrisorie con un servizio che prevede anche un pasto grazie al finanziamento del Ministero dell’Interno.

Poi investimenti sono stati affrontati con fondi extracomunali. Una politica si sta avviando per abbattere l’anticipazione di cassa con la tesoreria così come ci impone la Corte dei Conti.

Rileva il sindaco che ogni anno lo Stato trasferisce sempre meno fondi determinando seri problemi all’ente. Malgrado questo si è riusciti a garantire i servizi.

La politica di bilancio posta in essere riuscirà ad abbattere il debito visto che il documento contabile è dedicato alla copertura delle spese necessarie, ai fondi di accantonamento e a quanto possa essere oggetto di garanzia per il debito.

Il presidente del collegio dei revisori dei conti evidenzia che riguardo alla previsione di parte corrente risultano complessivamente attendibili e congrue, ma necessitano di costante verifica adottando immediatamente i necessari correttivi nel caso in cui si rivelassero eccedenti o insufficienti per mantenere l’equilibrio economico finanziario complessivo.

Riguardo alle previsioni per investimenti è conforme quella dei mezzi di copertura finanziaria delle spese per investimenti ricordando che la realizzazione degli interventi previsti sarà possibile a condizione che siano concretamente reperiti i finanziamenti indicati in bilancio.

Riguardo agli obiettivi di finanza pubblica l0’ente può conseguire negli anni 2017/18 e 19 gli obiettivi di finanza pubblica a patto di un continuo e costante monitoraggio delle entrate invitando a monitorare le spese e a contenere per lì’anno 2019 le spese nei limiti di legge.

Per quanto riguarda le previsioni di cassa sono poco attendibili in relazione all’esigibilità dei residui attivi e delle entrate di competenza e alla scarsa percentuale di riscossione delle somme pregresse. Il costante ricorso all’anticipazione di tesoreria può subire un’inversione di tendenza positiva qualora si potenzino le attività di riscossione anche coattiva.

Il DUP infine risulta carente in molteplici aspetti e in relazione alle spese per incarichi di collaborazione autonoma l’ente non ha deliberato il limite massimo per incarichi di collaborazione autonoma per gli anni 2016/2018.

Il collegio dei revisori ha verificato che il bilancio è stato redatto nell’osservanza delle norme di legge, ha rilevato la coerenza interna, la congruità e l’attendibilità contabile delle previsioni di bilancio; ha rilevato la coerenza esterna e in particolare la possibilità con le previsioni proposte di rispettare i limiti disposti dalle norme relative al concorso degli enti locali alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica.

Il collegio esprime il parere favorevole al documento finanziario 2017/2019 e sui documenti allegati  raccomandando a tutti gli organi preposti di adoperarsi al fine di rimuovere le criticità rilevate.

Il consigliere Carmelo Cerruto evidenzia ancora una volta l’assenza dell’assessore Enzo Giannone che peraltro da tempo non segue i lavori di formazione degli atti. Si vuole avere la possibilità di poter interloquire con l’assessore; si parla di una presunta pec con cui ha rassegnato le dimissioni e chiede chiarimenti al sindaco.

La consigliere Ivana Castello valuta che il bilancio stasera non si può adottare in quanto ha riscontrato un ammanco di quasi tre milioni di euro. Si tratta di spese obbligatorie peraltro richieste da alcune PO e quindi si potrebbero originare dei debiti fuori bilancio.

Poi fa riferimento alle spese Enel, la cui cifra complessiva è stata richiesta dalla PO, che registrano invece una previsione di 900 mila euro in meno.

Questo accade anche per altri titoli di spesa come nei casi del Consorzio di Bonifica, affido minori alle famiglie, assistenza domiciliare ai disabili, ricovero disabili.

Poi ancora insufficienze di risorse si registrano nel capitolo canile, randagismo, incenerimento carcasse, protezione civile, pulitura alberi, refezione scolastica, servizio trasporto scolastico e trasporto urbano integrato e poi ancora Telecom e pubblica illuminazione.

Trattandosi di spese obbligatorie, supportate dalle note di richieste delle PO. Poi rileva che nelle entrate ci sono cifre assolutamente non reali in quanto difficili da introitare

Prima di entrare nel merito di bilancio bisogna apportare le variazioni così come narrato.

Chiede che tutta l’argomentazione espressa debba essere messa a verbale.

Il segretario generale, che è anche il responsabile del settore finanziario, evidenzia che trattandosi di un bilancio di previsione l’assegnazione delle risorse alle PO potrebbe, laddove dovessero essere insufficienti, entro il 30 novembre essere sottoposte all’assestamento di bilancio con un impinguamento dei capitoli. In quella sede si possono fare le verifiche della differenza reale.

La consigliere Ivana Castello rileva che in questo caso si dovrebbe trattare di una spesa inferiore rispetto ad uno storico consolidato: gli appare cosa molto improbabile.

Quindi questa sera non può adottarsi il bilancio senza un’adeguata copertura delle spese obbligatorie. E pone su questo una pregiudiziale che se non superata non potrà dare origine al dibattito sul bilancio di previsione.

Il sindaco nella replica sostiene che si tratta di dati aggregati, poi la politica decide sulle scelte da fare e quindi destinare le spese. La consigliera Castello peraltro ha fatto un elenco di dati riferibili a spese non obbligatorie. I servizi sono stati espletati da parte delle PO con gare svolte e quindi sono state inserite in bilancio le somme necessarie e giuste.

Nei servizi sociali alcune attività sono state finanziate da risorse dello Stato e quindi con risparmio sul bilancio. Oggi si discute un bilancio di previsione che deve tenere conto delle scelte della politica che valute le esigenze delle PO e per altre invece no.

Non condivide l’opinione che mancano tre milioni di euro nelle coperture perché ci sono capitoli supervalutati e comunque le scelte politiche faranno in modo che entro il 30 di novembre tutto sia coerente con l’impegno assunto con i servizi che si è deciso di rendere.

Si passa alla votazione sulla pregiudiziale posta dalla consigliera Ivana Castello che è respinta a maggioranza con quattordici voti contrari, sette favorevoli e due astenuti.

Il consigliere Vito D’Antona rileva che nei fatti c’è un assessore al bilancio dimesso si attende solo la conferma dell’amministrazione. Non è vero che l’opposizione non ha fatto le proposte e che in questi quattro anni sono state bruciate dall’amministrazione e dalla maggioranza. Il bilancio di previsione non riesce a coprire i servizi.

Le cifre richieste sono ponderate sulla scorta dello storico. Su questo la risposta del sindaco non l’ha convinto perché la riduzione delle spese significa dare meno servizi.

La verità è che il sindaco non riesce a fornire un bilancio capace di coprire le spese e quindi questo documento non ha i crismi della veridicità.

Condivide la relazione dei revisori dei conti e questo bilancio non può avere il voto positivo.

Denuncia il ritardo con cui questo bilancio è giunto in consiglio nonostante il sindaco parla di tempi ragionevoli oppure che si è superata la straordinarietà.

I dipendenti comunali sono in ritardo con gli stipendi senza che il sindaco rispetti un accordo scritto con i sindacati. Quindici mesi il ritardo degli emolumenti con le cooperative, quattro mesi quello con l’Igm. Si è all’interno di un vortice pericolosissimo con una gestione finanziaria senza controllo, malgrado i 65 milioni di euro in cassa iniziali. Quest’amministrazione non è riuscita a iniziare una politica di risanamento come dice la Corte dei Conti. Poi fallimentare la politica culturale. Biblioteca ancora chiusa, mancata partecipazione al bando come città capitale della cultura. La straordinarietà non è stata superata, è stata invece aperta.

D’Antona rileva poi la gravità dell’anticipazione di cassa oggi giunta a 25 milioni di euro. I revisori evidenziano che si è andati oltre i limiti di legge. Questo è lo stato del Comune che ci ritroviamo.

Rileva su due punti una scarsa politica di risanamento: consumo dei canoni idrici che non sono introitati e l’imposta di soggiorno che a Modica è diventata facoltativa.

La consigliera Ivana Castello chiarisce che le sue riflessioni non sono state contestate con i numeri dal sindaco che rimane dunque sulle sue idee tanto da denunciare che ci sono tre milioni e mezzo di debiti fuori bilancio. Denuncia ancora entrate che sono inattendibili come l’introito dell’ Imu anni  pregressi in cui non si incasserà nulla come negli altri anni. Stesso destino con gli accertamenti Tarsu. Per cui entrate gonfiate con il sindaco che sostiene bilanci che daranno avanzi per cinque milioni di euro con l’aggravante che questa amministrazione non paga i debiti. Né tantomeno le richieste di spese dalle PO per servizi essenziali. Tutto questo determinerà debiti fuori bilancio a danno dell’ente e della collettività.

Il collegio dei revisori malgrado le critiche e i rilievi sui numeri fatti il loro parere rimane favorevole. Quindi debiti fuori bilancio e disavanzo.

Il consigliere Luigi Giarratana valuta che il bilancio di previsione ha basi reali e quindi accettate dalle PO. Anche il collegio dei revisori dei conti dopo aver fatto controlli hanno espresso il parere favorevole. Si va avanti verso il recupero dell’evasione che rimane un obiettivo dell’amministrazione. Il bilancio si muove nella direzione di concretizzare i traguardi che si sono posti.

Il Sindaco smentisce l’anticipazione di cassa di 25 milioni di euro in quanto è di 17 milioni di euro.

Al 30 giugno 2013 i debiti ammontavano a 84 milioni di euro.

Il bilancio del 2012 ha realizzato un buco di sette milioni di euro. Questa la realtà ereditata con i dipendenti comunali senza buoni pasto, con mesi di ritardo con gli stipendi, con i precari da pagare.

Quest’amministrazione ha rimesso i servizi per i disabili nelle scuole. Questa sono cose reali tra il prima e il dopo.

Per quanto riguarda la Biblioteca pochi sapevano che c’erano testi preziosissimi che sono stati recuperati da luoghi malsani.

Si passa alla votazione del punto con priorità a un emendamento che è presentato dalla maggioranza e illustrato dal consigliere Luigi Giarratana in tema di accertamenti come entrata, per 300mila euro, e in uscita, per servizi amministrativi e fondi di riserva, dello stesso ordine di cifra.

Su questo emendamento la consigliera Ivana Castello voterà contraria perché non capisce da quale titolo si introitano queste somme.

Per Vito D’Antona manca il titolo giuridico che giustifica l’emendamento; se è così è si tratta di un danno erariale e quindi l’atto va inviato alla Procura della Corte dei Conti.

Il Presidente del collegio dei revisori chiarisce che l’emendamento si riferisce a spese postali che saranno caricate ai contribuenti e che non sono state registrate nelle entrate e su questo c’è una nota di richiesta del responsabile dell’ufficio tributi.

Il consigliere Giovanni Scucces dichiara il voto contrario sia all’emendamento sia al bilancio di previsione.

L’emendamento è approvato a maggioranza con quindici voti favorevoli e sette contrari.

Un altro emendamento è stato presentato ieri e sul quale il commissario straordinario ha dato parere favorevole per la presentazione. L’emendamento riguarda i sottoconti informatici in ordine ad un servizio AST non previsto sia in entrate sia in uscita per 741mila euro.

L’emendamento è votato a maggioranza con quindici voti a favore, sei contrari e un astenuto.

Il consigliere Vito D’Antona per i motivi espressi nell’intervento precedente dichiara il voto contrario al bilancio che presenta spunti elettoralistici da parte del sindaco. La gestione del documento finanziario è praticamente saltata. Poi prende atto delle dimissioni dell’assessore al Bilancio, Enzo Giannone, atteso che il sindaco non conferma e non smentisce.

La consigliera Ivana Castello esprime il suo voto contrario e chiede che la delibera sia trasmessa alla Procura della Corte dei Conti.

Si passa alla votazione sullo schema di bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2017/2019 e relativi allegati viene approvato a maggioranza con  quindici voti favorevoli e cinque contrari.

L’atto è dotato della immediata esecuzione con quindici voti favorevoli, due contrari e tre astenuti.

Esaurito l’ordine del giorno la seduta è stata sciolta.

 

 

Il Documento Unico di Programmazione si compone di due sezioni:

  • la sezione strategica sviluppa e concretizza le linee strategiche di mandato, individuando gli indirizzi strategici dell’ente, ossia le principali scelte che caratterizzano il programma dell’Amministrazione, in coerenza con il quadro normativo di riferimento, nonché con le linee di indirizzo della programmazione regionale, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica;
  • la sezione operativa, contiene la programmazione operativa dell’ente, con un orizzonte temporale coincidente con quello del bilancio di previsione (triennale).

 

 

 

L’Ufficio Stampa

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