Sisma del Val di Noto. Dalla distruzione alla ricostruzione. Patrimonio dell’Umanità.

La ricorrenza celebrata al Palacultura con gli studenti del “Santa Marta”

Gli effetti distruttivi e la ricostruzione di quarantacinque centri del Val di Noto, a seguito del catastrofico sisma (undicesimo grado della scala Mercalli) che si abbatté sulle città l’11 gennaio del 1693 mietendo sessanta mila vittime e danni incalcolabili al patrimonio urbanistico e monumentale di tutta l’area del Sud Est siciliano, sono stati rievocati stamani nella sala “Salvatore Triberio” del Palacultura.

Gli alunni delle terze medie dell’Istituto “Santa Marta” della città hanno potuto ascoltare, dopo i saluti dell’assessore alla Cultura, Maria Monisteri, le memorie, alcune recitate, della dr.ssa Marcella Burderi e l’intervento dello storico Giuseppe Barone.

Un uditorio attento ha seguito le testimonianze, i ricordi, le preghiere contenute in racconti orali, alcune recitate, interpretate da Marcella Burderi, studiosa di storia locale e prodotte e tramandate dopo il tragico evento tellurico.

Lo storico Giuseppe Barone si è soffermato sugli aspetti distruttivi del tremendo sisma che nei fatti rase al suolo intere città che poi furono ricostruite ora nei luoghi di origine, ora in siti diversi come nel caso di Ispica e Noto con uno stile tardo barocco che ha reso l’area, dopo poco più di trecento anni, patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Una parte della popolazione di Ragusa Ibla se ne sale nella parte alta, dove nasce la Ragusa del settecento attorno alla Chiesa di San Giovanni. I devoti di San Giorgio rimangono invece a Ibla determinando una divisione della città che diventano due sino a riunificarsi alla nascita della provincia nel 1927.

Modica rimase nello stesso sito come Catania, Siracusa, Lentini. La scelta è soprattutto economica perché ricostruire vicino al mare conviene per la migliore disponibilità dei commerci, più sviluppo e ricchezza. Cittadini di Noto diedero vita a Rosolini e Pachino nate dopo il 1700. A Modica ci fu un grande dibattito: gli abitanti della parte bassa quelli vicino a San Pietro, l’area che aveva registrato maggiori perdite, volevano ricostruire in altro sito (nell’attuale zona Sorda – Michelica); mentre quelli vicino la Chiesa di San Giorgio sostenevano una tesi diversa, ovvero una ricostruzione in situ, avendo registrato meno danni.

Prevalse quest’ultima scelta perché fu decisa dalle famiglie nobili che la determinarono nonostante gli abitanti della parte bassa della città firmarono una petizione con centinaia di firme che finì nelle mani del Conte di Modica e del Re di Spagna Carlo II°.

L’impianto urbanistico della città risulta così singolare perché vede intrecciato un insieme di vicoli e stradine strette, scale del vecchio impianto medioevale con accanto le chiese del tardo barocco, e i palazzi dell’800.

Così Modica rappresenta una serie di epoche dal medioevale, al tardo barocco, al neo classico al liberty, rappresentate con i relativi stili: una stratificazione urbanistica complessa edificata per secoli con le esistenti testimonianze.

“La ricorrenza dei 326° anniversario del grande sisma che colpì il Val di Noto, commenta l’assessore Maria Monisteri, è dotata di un bagaglio di memoria, di ricordi e di testimonianze che nei secoli ha edificato la nostra identità dalla quale bisogna unicamente partire per valorizzare il presente e costruire il futuro.

La cosa che mi rende soddisfatta è il fatto che le dotte conversazioni della dr.ssa Marcella Burderi e quella dello storico Giuseppe Barone, a cui va il grazie dell’amministrazione, sono state ben recepite dagli studenti, attenti e partecipanti con il loro silenzio, e sono certa hanno appreso una storia, seppur tragica, che ha costruito, in una sorta di ossimoro, le fortune di questo territorio, patrimonio dell’Umanità dell’Unesco sempre più degno di attenzione e di studio per queste e le future generazioni”.

 

 

LUfficio Stampa

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Piano triennale delle opere pubbliche. Approvato dalla giunta municipale.

Per il 2019 impatta per € 6.943.000,00. Manutenzioni per un milione e mezzo di euro.

La giunta municipale ha approvato ieri lo schema del programma triennale della Opere Pubbliche 2019/2021 che è atto propedeutico al bilancio pluriennale di previsione.

Sono dodici le opere previste per il 2019 e corredate da progetto e copertura finanziaria per un totale di € 6.943.000,00.

In particolare il quadro si compone: della riqualificazione e sistemazione viaria e illuminazione di Viale della Costituzione , 1° stralcio funzionale (€ 2.200.000,00 – fondi ex Insicem); realizzazione accesso carrabile strada comunale Michelica Musebbi Calicantoni area artigianale (€ 273.000,00 – fondi ex Insicem); allargamento, illuminazione e realizzazione della condotta di acque bianche bella Via Gianforma Frigintini 1° stralcio (€ 1.600.000,00 – fondi Protezione Civile); sistemazione viaria Via Tirella con copertura alveo San Liberale fino al ponte vecchio (€ 981.268,00 – fondi Protezione Civile); sistemazione del parcheggio nel piazzale Falcone –Borsellino con corredo punto accoglienza turisti e visitatori (€ 460.000,00 – fondi GAL); rigementazione e sistemazione strada c.da Cava Fazio (€ 250.000,00 – fondi Protezione Civile); sistemazione alveo da ponte San Giuliano a salire verso a monte (€ 145.000,00 – fondi Protezione Civile); stralcio collegamento ciclabile Punta Regilione e Maganuco (€ 170.000,00 – fondi FLAG); copertura straordinaria ex convento della Raccomandata (€ 150.000,00 – fondi comunali); realizzazione di un’area a parcheggio pubblico in Via Sacro Cuore ( € 159.000,00 – fondi comunali); lavori costruzione di un’area da destinare a parcheggio lungo la Via del Laghetto a Marina di Modica – 1° stralcio (€455.000,00 – fondi comunali) e rete idrica “Caitina” (€ 100.000,00 – fondi comunali).

In allegato è stato anche adottata la previsione di spesa per lavori di manutenzione per l’anno 2019 del servizio idrico integrato, di immobili comunali e scuole nonché strade, impianti sportivi ed impianti elettrici per un importo complessivo di € 1.475.000,00.

Gli interventi riguardano manutenzioni in tutte le aree comprese nelle tre circoscrizioni comunali.

“Abbiamo programmato per tempo, commenta il sindaco Ignazio Abbate, il piano triennale delle opere pubbliche con la logica di non appesantire il bilancio comunale e facendo riferimento a finanziamenti esterni all’ente. L’obiettivo e quindi le scelte si muovono nella direzione di migliorare, attraverso gli interventi in fondamentali opere pubbliche, la qualità della vita dei cittadini realizzando opere nuove, completando quelle già esistenti e ovviamente con le manutenzioni. Il mio ringraziamento va all’assessore ai Lavori Pubblici Giorgio Linguanti per l’opera di coordinamento, al capo dell’UTC Patti e agli uffici che hanno reso possibile la redazione di un atto essenziale per la vita dell’ente nei tempi che c’eravamo dati”.

Lo schema di piano dopo la pubblicazione (trenta giorni all’albo pretorio) inizierà l’iter per l’approdo in consiglio comunale per la definitiva approvazione.

L’Ufficio Stampa

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Questa l’agenda dei lavori della visita istituzionale dell’Assessore regionale Tusa

I muri a secco, Palazzo Mercedari, il Castello dei Conti, Cava Ispica

L’Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Sebastiano Tusa, è stato accolto ieri sera a Palazzo San Domenico, dal sindaco, Ignazio Abbate, e dalla giunta municipale nell’ambito di una visita istituzionale.

Una visita che è stata anche utile a fare il punto della situazione su alcune iniziative relative ad interventi sul territorio. Più in particolare l’assessore Sebastiano Tusa ha riferito di voler intervenire sul paesaggio finanziando, con rimessa diretta alle aziende agricole, il rifacimento e la manutenzione dei muri a secco la cui arte è stata inserita negli elementi immateriali del Patrimonio dell’Umanità Unesco.

I fondi dovrebbero essere attinti dal capitolo delle oblazioni ambientali che avrebbero questa specifica destinazione.

Altra attenzione è stata rivolta agli scavi archeologici di Cava Ispica; alcuni sono in corso come quelli del Villaggio di Baravitalla e San Pancrati e altri ancora iniziati con i fondi a carico del bilancio comunale.

L’Assessore Sebastiano Tusa si è impegnato a finanziare le ulteriori indagini così come a sbloccare i fondi già previsti per il complemento dell’edificio del Palazzo dei Mercedari e un intervento per rendere fruibile e funzionale l’area alle spalle della Torre dell’orologio del Castello dei Conti.

L’Assessore Sebastiano Tusa ha accolto l’invito di essere presente il 22 febbraio p.v. al convegno nazionale “Turisma” che si terrà a Firenze al Palazzo dei congressi quando si parlerà del tema: “ Modica, oltre il Barocco”.

“E’ stato un incontro molto cordiale e valutiamo proficuo, commentano il sindaco e l’assessore alla Cultura, Maria Monisteri, in quanto l’Assessore Sebastiano Tusa ha prestato attenzione e interesse per le nostre istanze che puntano a valorizzare il patrimonio archeologico e culturale della città ai fini di una completa fruizione da parte dei turisti e dei visitatori a cominciare dal paesaggio con i muri a secco, a Cava Ispica, al Castello dei Conti e al polo museale del Palazzo dei Mercedari”.

Al’incontro erano presenti il vice sindaco, Rosario Viola, l’assessore ala Cultura, Maria Monisteri, l’assessore all’Urbanistica, Giorgio Linguanti, il soprintendete ai BB.CC.AA. di Ragusa, Calogero Rizzuto, il direttore onorario del Museo Archeologico di Modica, prof. Giovanni Di Stefano, il soprintendete della Fondazione Teatro Garibaldi, Tonino Cannata, lo storico dell’arte Paolo Nifosì.

 

L’Ufficio Stampa

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