RIBES come prevenire la povertà educativa.

Il progetto multidimensionale che investe ventinove comuni italiani presentato a Palazzo San Domenico

Presentato questa mattina alla stampa a Palazzo San Domenico (sala “Giorgio Spadaro) il progetto RIBES ovvero un modello multidimensionale per la prevenzione della povertà educativa dei minori, ascrivibili alla categoria dello svantaggio socio-economico, linguistico e culturale.

L’ente coordinatore sul territorio la Casa Don Puglisi e la Caritas diocesana di Noto. Il Comune di Modica, tra i ventinove enti scelti in Italia è partner territoriale in uno con l’Istituto Santa Marta e la Scuola Giovanni XXIII dove sono stati individuati otto studenti per la formazione e per beneficiare delle attività progettuali.

Esso si realizzerà tra il giugno 2019 e il dicembre 2021 ed è finanziato dal Bando nuove generazioni 5/14 anni emanato dalla Fondazione con i bambini ( una ramo della Fondazione con il Sud).

“ E’ significativo un raccordo con l’Italia che cresce nella qualità, grembo di un futuro possibile e umano rispetto ai tempi che stiamo vivendo, afferma Maurilio Assenza. L’ingrediente è la relazione familiare che diventa il riconoscimento di una bella tradizione del territorio ma anche la necessaria vigilanza perché non si perda la capacità delle nostre famiglie di sostenersi in ciò che conta di più: la cultura che unisce intelligenze e sensibilità permettendo ai ragazzi di avere forza nella vita e questo non solo nelle situazioni normali ma anche in quelle in cui si fa più fatica.”

Il cuore del progetto è l’affiancamento familiare – una forma di supporto tra pari- che si trasferisce nella scuola e nelle classi per un potenziamento delle relazioni scuola – famiglia – territorio.

Il lavoro sul territorio è coordinato da un manager di prossimità ovvero un professionista esperto che si occupa di avviare collaborazioni, organizzare la promozione, realizzare la formazione ed è punto di riferimento per insegnanti, famiglie, operatori e organizzazioni coinvolte nel progetto.

“La Fondazione Paideia, afferma il prof. Giordano Barioni, sin dal 2003 ha sviluppato il tema dell’affiancamento familiare in una modalità di intervento preventivo del disagio familiare.

Nelle sperimentazioni fatte con più di seicento famiglie, distribuite in tutto il territorio nazionale, si è spesso incrociato il rapporto tra disagio familiare e disagio scolastico dei bambini. Con il progetto RIBES si cerca di trovare risposte non solamente istituzionali alla povertà educativa della quale spesso nascono i bisogni educativi speciali dei bambini.

L’approccio non è sul bambino ma sulla famiglia e sulla classe con l’idea che il miglioramento dei sistemi relazionali aiuti il bambino e il nucleo familiare di uscire dalla realtà sociale e culturale che creano il limite.”

Salvatore Garofalo di Casa Don Puglisi è il coordinatore del progetto mentre a coordinarlo nelle scuole del plesso Santa Marta e della Giovanni XXIII sono le assistenti sociali Maria Di Martino, Annamaria Cerruto e Rosalba Puma. Il supporto dell’Ente a questo progetto è offerto dalla PO dr. Giorgio Paolo Di Giacomo e dalla caposezione dell’equipe socio psico pedagogica dr.ssa Claudia Aprile che congiuntamente commentano:

“Il Comune di Modica, uno dei ventinove enti destinatari del progetto ha individuato come obiettivo gli otto studenti che saranno formati delle scuole Santa Marta e Giovanni XXIII con l’ausilio delle assistenti sociali e della equipe socio psico pedagogica. Il progetto RIBES investe una tematica minorile delicata già ben conosciuta dagli esperti della scuola e dei servizi comunali scolastici. A differenza del passato questo progetto opererà attraverso una preventiva presa in carico del minore e della sua famiglia con l’affiancamento di altre famiglie e di una serie di persone esterne alla scuola ma che operano tutti nel contesto scolastico e che prevede anche e soprattutto l’affiancamento familiare attraverso un patto educativo tra le famiglie.”

Il progetto RIBES a livello nazionale coinvolge quarantatrè partner di nove regioni e due partner tecnici (Fondazioni Paideia e Zancan) quindici scuole/istituti comprensivi e dodici realtà del privato sociale e dieci associazioni.

“Valuto fondamentale, afferma il sindaco Ignazio Abbate, la sinergia tra scuola e servizi sociali in quanto incide in modo efficace sul disagio sociale che è più grave di quello economico. Ritengo più importante l’intervento sui bisogni ideali delle famiglie per garantire una crescita sociale adeguata ai figli.

Abbiamo aderito con entusiasmo e onore a questo progetto in linea con il lavoro che da anni svolge nel sociale la Casa Don Puglisi che va nella direzione della crescita sana dei bambini.

Al momento sono solo otto quelli che beneficeranno della formazione educativa ma è auspicabile che altri progetti possano estendere gli effetti su altri minori che evidenziano una povertà educativa.”

 

 

 

L’Ufficio Stampa

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Conferenza stampa. Progetto RIBES-prevenzione povertà educativa . –

Si terrà giovedì 20 giugno a Palazzo San Domenico

Il progetto RIBES, ovvero il modello multidimensionale per la prevenzione della povertà educativa dei minori, ascrivibili alla categoria dello svantaggio socio-economico, linguistico e culturale che vede il Comune come partner territoriale in uno con l’Istituto Santa Marta e la Scuola Giovanni XXIII, sarà illustrato in una conferenza stampa convocata per domani, 20 giugno 2019 alle ore 11.30 a Palazzo San Domenico (Sala Spadaro).

All’incontro con la stampa saranno presenti il sindaco, Ignazio Abbate, l’assessore ai Servizi Sociali, Rosario Viola, il prof. Maurilio Assenza in rappresentanza della Caritas Diocesana di Noto e di Casa Don Puglisi, il  formatore nazionale, Giordano Barioni della Fondazione Paideia di Torino e la dr.ssa Claudia Aprile, capo sezione equipe socio psico pedagogica dell’Ente.

Nell’attesa di vederci vogliate gradire Cordialità.-

 

 

Ala conferenza presenzieranno Salvatore Garofalo, coordinatore del progetto, la dr.ssa Maria Di Martino, assistente sociale del plesso Santa Marta nonché le coordinatrici dr.ssa Annamaria Cerruto e dr.ssa Rosalba Puma.

 

 

Marco Sammito

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Servizi al Centro Diurno di Via Santa Elisabetta. L’ente li ha affidati alla gestione di terzi

L'assessore Lorefice replica ad una nota del segretario della CDL di Modica

In riferimento alla nota a firma del segretario della Camera del Lavoro di Modica, Salvatore Terranova sul ripristino e sulla gestione dei servizi del diurno di Via Santa Elisabetta, come amministrazione comunale intendiamo fare delle dovute e utili precisazioni.

I servizi di pulizia e piccola manutenzione ordinaria dei bagni pubblici di Via S. Elisabetta sono stati affidati sin dal mese di aprile alla Ditta “Buscema servizi ambientali di Buscema Giovanni Carmelo” di Modica.

Il servizio prevede oltre i turni di pulizia quotidiana anche l’apertura del Centro Diurno dalle ore 7 alle ore 22.

Non comprendiamo, evitando di valutare e aggettivare le occhiute riflessioni in materia di salubrità e di rispetto dell’ambiente del luogo da parte del segretario della Camera del Lavoro, questa acrimonia nei confronti di chi con atti amministrativi continua a garantire il servizio affidandolo alla gestione di terzi.

I cittadini, turisti e visitatori dunque possono stare tranquilli sapendo di potere usufruire di un servizio necessario ed indispensabile.

 

 

 

L’assessore

Pietro Lorefice

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