Trenta alberi di querce per la giornata nazionale degli Alberi.

Gli studenti della “R.Poidomani”,il dipartimento di Salute Mentale e il Movimento Azzurro protagonisti

La piantumazione di trenta alberi di querce da parte degli studenti della “Raffaele Poidomani”, degli ospiti del dipartimento di salute mentale e del movimento azzurro della città ha concretizzato l’adesione alla Giornata nazionale degli Alberi che ha visto tra i promotori l’amministrazione comunale con l’assessorato alla Cultura e di quello all’Ambiente.

I trenta alberi di querce sono stati piantumati nello spazio adiacente l’orto sociale e la struttura dell’eliporto, dove insiste una bambinopoli.

Con vanghe e zappe e con l’aiuto di alcuni operai della SPM e di aderenti al Movimento Azzurro, gli studenti hanno messo a dimora le piantine che un giorno faranno di quello spazio un grande parco.

L’assessore alla cultura Maria Monisteri, (ha partecipato all’iniziativa anche il consigliere Giorgio Civello), il presidente del Movimento Azzurro, prof. Franco Pitino e la dr.ssa Alessandra Barone del dipartimento di Salute Mentale hanno sottolineato l’importanza e la valenza del gesto della piantumazione degli alberi perché è un investimento per il futuro dell’ambiente e di cui le giovani generazioni devono essere protagoniste.

 

 

 

 

 

L’Ufficio Stampa

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A trent’anni dalla morte uno Sciascia a tutto tondo nell’esperienza di Mario Russo.

L’intellettuale di Sicilia spiegato agli studenti del Classico

Leonardo Sciascia pubblico e privato; l’intellettuale grande indagatore sulle cose di Sicilia, lo scrittore arguto e finemente provocatore, il politico militante e anticipatore di fenomeni sociali, il suo lato umano da gran sentimentalone.

Su queste coordinate lo scrittore Mario Grasso ha ieri svolto la sua relazione in occasione dei trent’anni dalla morte di Leonardo Sciascia, sul tema: “Altro su Sciascia Antologia di autori vari”.

La dotta conversazione, alla presenza di una nutrita presenza di alunni del Liceo Classico della città si è tenuta nella sala “Salvatore Triberio” del palacultura alla presenza dell’assessore alla Cultura, Maria Monisteri e di Grazia Dormiente, direttore culturale del Consorzio di tutela del cioccolato artigianale di Modica che assieme all’amministrazione hanno promosso questo momento celebrativo.

Grazia Dormiente ha annunciato l’intitolazione della galleria artistica del Museo del cioccolato proprio a Leonardo Sciascia atteso il suo rapporto con il Cioccolato di Modica, inteso non solo come appassionato del prodotto ma come narratore delle sue inarrivabili qualità.

L’Assessore Maria Monisteri ha invece raccontato una sua esperienza diretta, ancora studentessa di Liceo, con Leonardo Sciascia in occasione di un incontro ad Agrigento in un Hotel, dove si stava celebrando il Nobel per la letteratura, Luigi Pirandello.

Usando una porta laterale per accedere al salone gremitissimo delle conferenze s’imbatte in una stanza con Leonardo Sciascia che conversa con Marco Pannella; lo scrittore le farà dono di una dedica sui libri di cui è autore e appena acquistati e le consentirà, grazie al posto ceduto da Pannella, di entrare in sala con il grande intellettuale e poter assistere alla conversazione nelle prime file.

La lezione tratta è quella che leggendo Sciascia si comprendono molte cose della Sicilia e soprattutto dei siciliani.

Più che uno scrittore Leonardo Sciascia era un intellettuale; lettore unico della realtà isolana dalle quale riusciva, attraverso le sue cronache, a presagire fenomeni sociali (valga per tutti quello attualissimo dei professionisti dell’antimafia, ovvero la mafia dell’antimafia) che esprimeva con un linguaggio chiaro ed essenziale che emerge dalle sue opere.

Mario Grasso attraverso letture di testi, alcuni non notissimi, ha disegnato un profilo intenso e alto dell’autore di Racalmuto citando persino alcune ricette e chiaramente la descrizione di un universo gastronomico che lega i prodotti alla terra di Sicilia a cominciare dal cioccolato di Modica, al quale dedica una prosa rara nella sua “Contea di Modica”.

Uomo di singolare umanità, malgrado il suo aspetto formalmente burbero, aveva un concetto alto dell’amicizia. Politico atipico e coscienza critica formidabile che dimostrò in occasione del rapimento Moro quando disse di non essere né con le Brigate Rosse né con lo Stato.

Intuì per primo l’espansione dall’Africa della linea della Palma che ha superato quella del Mediterraneo, come aveva previsto, per allungarsi sino al centro dell’Europa.

L’assaggio per tutti del cioccolato di Modica ha concluso con gusto dolce questo incontro rievocativo del grande autore siciliano.

Alla fine dell’incontro il direttore del CTCM, Nino Scivoletto, ha donato a Mario Grasso le consuete barrette di cioccolato di Modica.

 

L’Ufficio Stampa

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San Martino celebrato a Modica Alta. Appuntamento sabato 23 novembre.

Programma ricco d’iniziative culturali e gastronomiche tipiche dell’evento

“SAN MARTINO ….    A MODICA ALTA”, l’evento che si avvale del patrocinio del Comune di Modica e promosso dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso Carlo Papa,  dall’Associazione Ma.Ter e dall’Associazione dei Portatori di San Giorgio (Associazioni con sede a Modica Alta), previsto inizialmente per l’11 novembre scorso, Festa di San Martino, si terrà sabato 23 novembre p.v.

Il rinvio fu dettato dalle cattive condizioni meteo. La manifestazione è articolata in due momenti.

Alle ore 18.00, ci sarà il raduno dei partecipanti nello spazio antistante la Chiesa di San Martino  e l’ingresso  nella Chiesa di San Ciro,  dove Giorgio Casa, Maria Di Martino e Marco Borrometi, presidenti delle tre associazioni proponenti, presenteranno l’iniziativa.

Sarà presente la prof.ssa Fernanda Grana, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Giacomo Albo.

Chiuderà la prima fase Padre Giovanni Stracquadanio, con un momento di preghiera comune e la presentazione del messaggio evangelico di San Martino.

Alle 19,00 nella Chiesa di San Nicolò la Prof. Anna Caschetto presenterà e commenterà un Video sulla Chiesa di San Martino e l’arch. Saro Guarrella parlerà delle origini della Chiesa di San Nicola e il suo inserimento nel contesto urbanistico del tempo.

Chiuderà i lavori Maria Monisteri, assessore alla Cultura del Comune.

Infine, come impone la tradizione di San Martino è previsto un momento di convivialità con le frittelle offerte  dalle dolcerie della parte alta della città  accompagnato da un bicchiere di vino novello.

 

              

 

 

                                                                                                                                                             L’Ufficio Stampa

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